Una bella e grande scommessa quella messa in campo dalle Edizioni “MEA” di Napoli che con la nuova Collana “Zona Rossa” intende offrire ai lettori una serie di volumi interamente dedicati al teatro.
I promotori della nuova esperienza editoriale sono, oltre alle edizioni “MEA”, l’attore, regista e drammaturgo Antonio De Rosa, direttore della Collana e “Avanposto Numero Zero”. Al progetto hanno aderito Manlio Santarelli, Egidio Carbone Lucifero, Fortunato Calvino, Carmine Borrino, Roberto Del Gaudio, Igor Esposito, Roberto Azzurro e Paolo Coletta.
Il primo volume ospiterà Manlio Santanelli con la trilogia “La sorte dell’ironia” composto dal monologo “La solitudine si deve fuggire”, l’atto unico “Una domanda di desiderio”, e i due atti “Un gioco di pazienza”.
Le prossime edizioni vedranno pubblicati i testi di Egidio Carbone Lucifero anch’esso con una trilogia “Monadi al davanzale”, in cui spicca lo scritto “La bufaliera”, un testo oggetto di studio nelle università di New York e Philadelphia, mentre Fortunato Calvino sarà presente con tre sue composizioni: “Cuore Nero” , “La resistenza negata”, e “Vita Breve delle farfalle”.
Carmine Borrino sarà presente con la trilogia “L’alienazione del Bene”, Roberto Del Gaudio con “Il nobile guardaporte”, La famiglia Spaventa”, “Terra ‘e nisciuno”, Igor Esposito con la riscrittura e l’adattamento in napoletano del poema di Ludovico Ariosto “L’Orlando saltato” e le opere “El derantero assassino” e “La Vita dipinta”, e ancora Roberto Azzurro e Paolo Coletta con “Il giardino delle delizie” , “Stoffa q.b.” e “Scomparire a Tamatave”.
Sono previste altre pubblicazioni frutto del lavoro di ricerca della nuova collana “Zona Rossa”, una collana che va alla ricerca e alla riscoperta di testi editi e inediti della cultura teatrale. Consulente della Collana “Zona Rossa” è il Prof. Mariano D’Amora, Docente di Storia del Teatro presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Del nuovo progetto ne abbiamo parlato con Antonio De Rosa, Direttore della Collana “Zona Rossa”.
Da dove nasce l’idea editoriale dedicata ai testi teatrali?
«L’idea nasce dal pensiero che il teatro si basa su colonne, queste colonne sono i personaggi, quindi il teatro, anagramma della parola attore, si basa sullo sposalizio tra parola e attore».
Questa collana la ritenete un’esigenza o una scommessa?
«La ritengo una vittoria».
Non basta il teatro rappresentato nelle sale? Ritenete che il testo scritto sia più coinvolgente?
«Il teatro come rappresentazione nelle sale, è quello che si può definire il colore che le anime degli attori donano al nero inchiostro degli scritti».
A quale pubblico pensate di rivolgervi? Insomma verso quale platea pensate di indirizzare il prodotto editoriale?
«La bellezza in genere, e la bellezza dell’arte, in questo caso non ha e non ha mai avuto età, tempo e luogo. Questo rende eterno, da sempre il teatro e tutto ciò ch’è esso».
Perché collana linea rossa?
«Rosso è il colore della forza, dell’amore; rosso perché sono Comunista dalla nascita, mio papà è stato assessore al comune di Napoli dal 1970 al 1980, nella storica giunta Valenzi».
Nella prima edizione saranno pubblicati testi di autori che rappresentano la drammaturgia napoletana, penso a Manlio Santanelli e Fortunato Calvino, tanto per citarne alcuni, questo spazio è aperto a tutti gli autori? Magari anche quelli meno conosciuti?
«La collana editoriale teatrale è aperta a tutti, è nata per questo motivo. Il volume numero 1 è la trilogia di Manlio Santanelli, proprio come se fosse chioccia, ma la razza è quella. Quelli meno conosciuti a chi? Io, e il direttore del comitato scientifico, prof. Mariano D’Amora, storico del teatro, biografo di Peppino Patroni Griffi, Enzo Moscato, leggeremo tutti i testi che riceveremo, e poi decideremo al fine di una eventuale collaborazione. Anzi ti dirò di più, la collana contempla due linee, la già citata “ Rossa”, che da settembre avrà un ampio respiro nazionale con autori della stessa “razza” ma di altre città d’ Italia: Milano, Genova, Roma, e la linea “Azzurra”, colore della mia squadra del cuore, superfluo spiegarti quale. Essa conterrà prettamente testi di commedie dal sapore fresco, dai sottotesti brillanti o dalla risata intelligente».
I testi che proponete dovranno avere unicamente una matrice partenopea?
«No, anzi, il contrario. Ho voluto fortemente che questa collana, questa iniziativa, nascesse a Napoli, la mia città, tuttavia ho già previsto collaborazioni con autori di altre città italiane».
Con questa collana editoriale quali obiettivi pensate di raggiungere?
«Ciò che ti potrà sembrare semplice, ma per me fondamentale, è che nessuno, forse, oggi avrebbe pensato, voluto, o voluto far realizzare: “Non orme, ma tracce indelebili”».