È in radio da giovedì 19 dicembre, “Without you”, il primo singolo di Y’akoto, la giovane cantante che arriva da molto lontano unendo nella sua musica un bagaglio enorme di culture diverse e lontane.
Y’akoto, nome d’arte di Jennifer Yaa Akoto, è nata ad Amburgo, ma cresciuta in Ghana con un padre ganese e una madre tedesca. È cresciuta in un ambiente cosmopolita fin dall’infanzia, ha trascorso periodi in Camerun, Togo e Ciad per arrivare infine a fare la spola tra Amburgo, Lomè e Parigi:è una vera nomade contemporanea che si è sempre sentita forte grazie a questa transizione permanente, che considera la fonte inesauribile della sua ispirazione.
«I continui spostamenti, tutti i viaggi, la capacità di adattamento che tutto questo comporta – tutto questo ha avuto una forte influenza su di me” dice Y’akoto – “Ma non ho alcun senso di precarietà o conflitto interiore. Al contrario, sono tutte queste fasi del viaggio, tutte le esperienze e le impressioni vissute che, sommate, danno un risultato che è più grande delle singole parti – un enorme insieme, la mia totalità»
Il singolo e il relativo video sono stati a vertici delle playlist in Francia e Germania ed è contenuto nel suo album d’esordio “Babyblues”, una splendida raccolta di brani ricchi di significato scritti dalla stessa Y’ akoto nel corso degli ultimi 2 anni in stretta collaborazione con Mocky, Haze e il team dei Kahedi.
«Alcune canzoni, penso a “Good Better Best” o “Moving” hanno un’ atmosfera molto Afro, ma per me si tratta, più di tutto, di folk music, perché voglio arrivare alle persone a un livello molto personale. Le canzoni parlano prima di tutto di vita reale, di quello che succede a tutti noi ogni giorno della nostra vita, storie che prima o poi capitano a tutti e che tutti possiamo capire». E la magia di Y’akoto è quella di scrivere brani che hanno una valenza universale senza cadere in alcun clichè.
Con le sue canzoni, Y’akoto segue le orme di artiste enormi quali Billie Holiday, Nina Simone e Erykah Badu continuando a condensare sentimenti molto forti e profondi in piccoli, squisiti quadri narrativi, toccanti miniature dove le preoccupazioni del singolo diventano le preoccupazioni di molti.