Vostro Onore è l’adattamento della serie israeliana Kvodo (Yes Studios prolifici produttori di successi quali Fauda e Shitel) con Bryan Cranston ed è stato scritto da Donatella Diamanti, Gianluca Gloria, Marco Cristiani, Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo per la regia di Alessandro Casale (aiuto-regista de La mafia uccide solo d’estate).
Accanto a Stefano Accorsi ci sono: Francesca Cavallin, Remo Girone, Matteo Oscar Guggioli, Barbara Ronchi, Francesco Colella, Camilla Semino Favra, Gabriele Falsetta, Betti Pedrazzi, Leonardo Capuano, Isabella Mottinelli, Pauline Fauton, Francesco Buttironi, Riccardo Vicardi, Roberto Olivieri, Simon Rizzoni, Francesca Beggio, Cristina Pasino, Jacopo Maria Bicocchi.
Vostro Onore racconta la storia di un conflitto morale, drammatico ed assoluto di un uomo che deve scegliere tra la fedeltà ai principi etici di giustizia sui quali ha plasmato la sua vita personale e professionale, diventando un esempio di rettitudine e di affidabilità e l’istinto ancestrale di difesa degli affetti più cari, in pericolo di essere annientati.
Noi di Mydreams abbiamo seguito via streaming la conferenza stampa di presentazione.
Prende la parola Maria Pia Ammirati che rivolge un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di Vostro Onore e ha continuato: «Siamo lieti del ritorno alla Rai di Stefano Accorsi e conosciamo bene la sua grande professionalità. Ringrazio il regista Alessandro Casale che ha accettato questa sfida enorme con grande impegno e serietà e con lui la Indiana Productor nella persona del dr. Fabrizio Donvito che non ha mai fatto mancare il suo appoggio. In particolare vorrei complimentarmi con Donatella Diamanti a capo di in team di sceneggiatori bravissimi che hanno calibrato e reso italiana una serie televisiva che ha avuto tanta fortuna in Israele e in USA. Si è davvero trattato di una sfida molto coraggiosa proprio perché il costante confronto con altre produzioni poteva risultare perdente. La domanda centrale su cui si basa tutta la storia di Vostro Onore è la seguente: fino a che punto possiamo spingerci per salvare la nostra famiglia? Tutti saremo chiamati a dare una risposta a questo interrogativo».
Il regista Alessandro Casale ha detto: «Ringrazio di cuore tutti per avermi offerto l’ opportunità di misurarmi con questa sfida. Sono stato messo nelle migliori condizioni per fare un lavoro degno di Rai 1,la rete ammiraglia. Per la prima volta ho girato assumendomi la piena responsabilità delle mie scelte. Per la verità ho guardato una sola puntata della serie israeliana (quella americana non era ancora andata in onda mentre noi giravamo). Non desideravo essere condizionato. Ho avuto la fortuna di lavorare con un cast d’ eccezione, attori di grande talento e di altissimo livello. Posso affermare di essere stato pignolo nel lavorare sui personaggi. La storia di per sé era già potente ma gli attori dovevano essere credibili. Ho cesellato soprattutto il rapporto padre- figlio, centrale nella narrazione. Sul set ho trovato grande armonia e professionalità».
É poi la volta di Donatella Diamanti: «Sono stata orgogliosa di essere a capo di un team di scrittura vincente. Abbiamo cercato di accostare due tipi di criminalità molto differenti tra loro ovvero la camorra che si infiltra in modo subdolo e silenzioso negli affari e la criminalità latino- americana certamente più chiassosa e becera. Il conflitto tra questi due mondi resta sospeso sulle vite dei protagonisti e diventa pericolosissimo. Abbiamo cercato poi di lavorare molto sul piano relazionale incentrando il tutto sul rapporto conflittuale padre-figlio».
Stefano Accorsi dice: «Non ho visto né la serie israeliana, né quella americana per non cedere ad alcun condizionamento. Ho da subito trovato il progetto molto coinvolgente e stimolante. Mi sono posto questa domanda: avrei fatto anch’io lo stesso? Salvare la vita di un figlio è qualcosa di ancestrale, di istintivo , di atavico che rimanda alla tragedia greca. Come magistrato mi sono ritagliato un ruolo pubblico di grande onorabilità e per un caso del destino mi ritrovo a dover salvare la vita di mio figlio ascoltando le ragioni del cuore. Il mio personaggio non è mai diabolico, potrei dire machiavellico. Di fronte a questi interrogativi spessi non si ragiona, si agisce. In Vostro Onore non c’è una risposta definitiva a questo interrogativo. La serie è coinvolgente, comprensibile e condivisibile dagli spettatori sebbene ci sia alla base una narrazione alta e sofisticata. Con gli altri attori c’è stata una grande e totale sintonia, subito mi sono inteso con Matteo. Devo inoltre ringraziare tutte le maestranze che hanno dimostrato grandi competenze. La Rai ha fatto egregiamente la sua parte dando tantissimo alla produzione e a tutti noi».
É poi la volta delle domande dei giornalisti accreditati.