Viva Lion! sempre con il punto esclamativo, quasi a voler dire non provate ad ignorarmi, e in effetti sarebbe un grosso errore. Viva Lion! è Daniele Cardinale, una interessantissima novità nel panorama musicale internazionale; italianissimo, il giovane cantautore si lascia conquistare dalle sonorità folk americane e canadesi, per poi farne una sintesi molto interessante con una sorta di cupa serenità molto italiana. “The green dot” è il primo EP da non perdere che anticipa un disco in arrivo.
“The Thrill” è il primo singolo estratto:
Mentre questo è il nuovo singolo, “Goodmorning/Goodnight”, girato a Los Angeles.
Arrivavi dal rock indipendente e sei approdato al folk quando ti sei trasferito in Canada, cosa ti ha fatto innamorare di questo genere musicale un po’ lontano dalla nostra cultura musicale europea?
«Sai in realtà io ho sempre ascoltato di tutto nel mondo alternative, dal punk rock all’ hardcore melodico e non, e in effetti quando mi sono trasferito in Canada nel 2009 non avevo più la band con la quale suonavo in Italia, poi il Canada è estremamente ricco da questo punto di vista, e io molto naturalmente ho imbracciato una chitarra acustica e ho iniziato a suonare come se lo facessi a casa mia sul divano. Poi sai sono mondi non così diversi come possa pensarsi.»
Il tuo EP “The green dot” è pieno di collaborazioni, tutti i pezzi meno uno, dai cui deduco che ti piace l’idea della musica come unione di più artisti. Ma come nasce una collaborazione musicale, quando capisci di voler suonare e cantare un certo pezzo proprio con quella persona?
«Paradossalmente proprio perché sono da solo è stato molto naturale. Uno dei miei motti è condividere è meglio che comprendere, per cui molto spesso per amicizia, come con i Velvet, o per stima musicale reciproca, in modo del tutto naturale ci si è messi a suonare insieme. E lo stesso sta succedendo per il full album su cui stiamo lavorando.»
Torniamo al disco, come nasce il titolo e cosa ci dobbiamo aspettare al suo ascolto?
«The green dot è un EP completamente autobiografico. Il green dot, appunto è il punto verde che si accende sul pc quando parli con webcam accesa, io lo facevo con una mia ex ragazza; lei era negli stati uniti, io ero tornato a Roma e le suonavo le canzoni che parlavano di noi via pc; lei spesso mi chiamava green dot, punto verde, perché diceva che lei in realtà comunica con un puntino e non con una persona, da qui l’idea di chiamare il disco così. È un disco con dei suoni molto intimi, per lo più chitarra e voce, pensa che le percussioni non sono una batteria, ma da oggetti trovati in studio come buste, pezzi di legno o il pavimento.»
Nel video di The Trill ti si vede fare dei concerti a casa di alcune persone e se non ho capito male è una cosa che hai fatto sul serio?
«Sì è tutto vero. Suoniamo in questo modo così minimale, lo abbiamo fatto negli Stati Uniti e qualche volte anche in italia. Abbiamo suonato nei negozi o a casa della gente, e nel video volevamo un po’ raccontare questi momenti di vita vissuta. Ultimamente però dal vivo suoniamo anche alcune cover stravolte che sono un po’ più ritmate. Non amo fare un concerto di 40 minuti solo di pezzi direi sospirati, mi piace variare.»
Mi racconti come nasce il tuo nome d’arte?
«Viva Lion! è un invito ad accettare le difficoltà con un atteggiamento positivo e di sfida. Viva è una parola italiana, ma usata anche in lingua spagnola e anglofona ed è un po’ una sintesi dei miei viaggi sopratutto nel sud della California dove parlano inglese ma anche spagnolo; Lion è un riferimento al mio nome di battesimo che è Daniele, per il profeta del vecchio testamento che fu gettato nella fossa dei leoni e invece di sbranarlo i leoni si addormentarono, come dire che le difficoltà arrivano sempre nella vita, ma con un atteggiamento positivo possono anche diventare un’occasione.»
A quando il nuovo disco? Quali saranno i vostri impegni estivi?
«Il nuovo album dovrebbe arrivare a fine anno, ma non ho date precise quindi non voglio fare proclami. Questa estate per lo più lavoreremo al disco, ma faremo anche qualche data in giro, basta seguire la pagina di facebook.»