Dal 22 marzo arriva nelle sale Una festa esagerata trasposizione cinematografica dell’omonimo spettacolo teatrale diretto e interpretato da Vincenzo Salemme, con Tosca D’Aquino, Massimiliano Gallo, Iaia Forte, Nando Paone. Vincenzo Salemme interpreta Gennaro, geometra e imprenditore edile, che ha una moglie bellissima Teresa, interpretata da Tosca D’Aquino e una figlia Mirea, la giovane attrice Mirea Flavia Stellato. La festa esagerata è quella che Teresa organizza per la figlia Mirea per il diciottesimo compleanno, ma varie vicissitudini ostacolano questa festa dalla ricchezza più sfrenata.
Vincenzo raccontaci un po’ della trama del film…
Vincenzo Salemme: «Il film è tratto da una commedia teatrale che ho scritto io e stiamo portando in giro in questo periodo nei teatri italiani e si chiama “Una festa esagerata”. Nostra figlia Mirea compie diciotto anni e mia moglie Teresa, Tosca D’Aquino, la organizza sul terrazzo di casa che si lamenta perché la casa è piccola, settecento metri quadri in via Petrarca. Io sono un piccolo imprenditore edile che ho fatto debiti per avere questa casa bellissima e, in questa festa, Tosca ci mette una serie di ambizioni spaventose, fameliche. Io non riesco a tenerla a freno, né lei né mia figlia, però un’ora e mezza prima della festa, alle sette e mezzo di sera, muore l’inquilino del piano di sotto, un tal don Giovanni che ha novantadue anni. Ora che ne abbia cinquanta o novantadue, un morto è sempre un morto, per cui a Napoli il lutto si rispetta e la figlia del defunto pretende di far rispettare il lutto. Bisogna quindi chiudere il mezzo portone del palazzo, mettere il quadernone delle firme, i candelabri con la luce fioca e tutto ciò diventa imbarazzante, per me che sono una persona mite, propongo di rimandare la festa e mia moglie, Tosca, sbraita che la festa si deve fare: “Io ho comprato le bomboniere, ho invitato centocinquanta persone e come faccio e come non faccio, la festa si deve fare!” Naturalmente ce l’ha anche con questo pover’uomo che è stato maleducato, oramai aveva novantadue anni poteva aspettare un altro poco, un altro giorno, poi troviamo la soluzione pur di fare questa festa, ma non te la rivelo.»
Tosca, il tuo è un ruolo brillante e molto esuberante…
Tosca D’Aquino: «Il mio è un ruolo molto divertente, perché è una donna che passa sul cadavere di chiunque, è il caso di dire, lei va dritta per la sua strada, una donna pronta a tutto, dal punto di vista attoriale è molto divertente ma umanamente è un mostro. Anche perché Vincenzo Salemme è attorniato da tutti questi mostri e lui è l’unico che ha un animo più puro che crede ancora nei valori della vita».
Possiamo dire che oramai si è consolidata una nuova coppia del cinema comico?
Tosca D’Aquino: «Nuova? Non direi, sono già molti anni che lavoriamo insieme. Io adoro Vincenzo, ci divertiamo molto e ci conosciamo anche da tanti anni, quindi basta uno sguardo che possiamo andare avanti a soggetto per un’ora.»
Vincenzo Salemme: «Ci troviamo benissimo insieme. Io lavorerei sempre con Tosca, perché mi mette una gioia di vivere.»
Altri progetti che vi riguardano?
Tosca D’Aquino: «Siamo tutti presi da questo lancio del film e poi ci saranno altri progetti insieme con Vincenzo.»
Quanto della tradizione del teatro napoletano e anche quello edoardiano è presente in questo film?
Vincenzo Salemme: «La commedia teatrale è proprio un omaggio a Eduardo De Filippo, perché nella commedia io ho un dirimpettaio che si chiama signor Cupiello, come Luca Cupiello, però nel film non c’è, perché questo è un linguaggio diverso. Tuttavia il film porta dentro quella dolce malinconia nostalgica della commedia, Natale in casa Cupiello.
Ci sarà un suo monologo come in ogni suo film?
Vincenzo Salemme: «No, non c’è niente di monologante perché è un film molto cinematografico.»
Tosca come ti trovi diretta da Vincenzo?
Tosca D’Aquino: «Sempre benissimo, ripeto sono tanti anni che lavoriamo insieme e c’è proprio quella magia che basta uno sguardo per capirci. Il mondo di Salemme mi diverte e mi piace moltissimo la sua immaginazione, la sua scrittura e poi è bravissimo alla regia, secondo me un regista che fa anche l’attore sa perfettamente come deve dirigere un attore e sicuramente sul set si è creata un’atmosfera che ha funzionato tantissimo e ci siamo molto divertiti.»
Un difetto di Tosca?
Vincenzo Salemme: «Quando non c’è.»
Tosca D’Aquino: «Amoreee.»
Un pregio?
Vincenzo Salemme: «Quando c’è. Davvero, per me, Tosca mette ottimismo.»