Quarta classificata ad Amici 2013, apparentemente introversa e spesso silenziosa, Verdiana Zangaro approda al talent show di canale 5 nella categoria cantanti. Classe 1986 e originaria di Rossano (Cosenza), Verdiana ha dal primo momento incantato il pubblico, dimostrando grande talento nelle sue performance e coinvolgendo tutti con la sua grinta. Ha di recente terminato il tour promozionale, negli store di tutta Italia, del suo primo progetto discografico “Lontano Dagli Occhi” (Carosello Records). Il disco contiene 7 brani, tutti scritti da Federica Camba e Daniele Coro, ad eccezione di “Un ricordo tra la gente”, scritto da Roberto Casalino e Dario Faini. Incontriamo Verdiana e le chiediamo i suoi progetti al termine di quest’avventura televisiva.
Di recente hai terminato il tour promozionale del tuo primo album in giro per l’Italia. Com’è andata?
«Benissimo, senza parole. È bello incontrare tanta gente e sapere che è lì per te, ti aspetta per ore, compra il tuo album, ti accoglie con lettere, cartelloni, regali di ogni genere. È fantastico emozionarsi insieme.»
Tra i brani presenti in “Lontano dagli occhi”, quale si avvicina particolarmente alla tua persona?
«Il brano che mi rappresenta di più è sicuramente “Lontano dagli occhi” che dà il titolo all’album. La canzone racconta di esperienze di vita sentimentale quali convivenze, storie finite, amori malati. Un po’ di tempo fa ho vissuto con una persona, ma poi la storia è finita, quindi, ne ho voluto parlare per esorcizzare questo ricordo, sperando che determiniate situazioni non accadano più, anche se le stesse ti aiutano a crescere.»
Ripensando ad Amici qual è il ricordo più bello che hai?
«È stato un viaggio bellissimo, un’esperienza unica, fantastica, insomma indescrivibile. Mi ha lasciato uno zainetto pieno di emozioni poiché mi ha permesso di fare degli incontri importanti che hanno aiutato a migliorare me stessa.»
Tu eri nella squadra blu capitanata da Miguel Bosé. Che ricordo hai del tuo coach?
«Sono stata contentissima di avere avuto Miguel come coach. Sono stata io a sceglierlo. Per me è stato come un padre. Ha saputo darmi dei consigli preziosissimi. Artisticamente e umanamente parlando, ci ha insegnato ad essere una famiglia. Ci raccontava della sua vita, della sua casa in campagna, dei suoi 21 cani, ci portava il prosciutto crudo dalla Spagna e lo mangiavamo insieme. Tutti ci siamo legati a Miguel, con lui non puoi non affezionarti.»
Nel corso del programma ti sei confrontata con diversi artisti sia di fama nazionale che internazionale. Quale duetto ricordi con più entusiasmo?
«Sono stati tutti bellissimi. Ogni volta era un’emozione nuova. Sono delle esperienze che porterò per sempre con me. Ho conosciuto degli artisti straordinari. All’inizio mi sembrava impossibile riuscire a duettare con nomi così importanti del panorama musicale, non solo italiano, poi, settimana dopo settimana, ho cominciato a farmene una ragione, cercando di godermi ogni istante di quei momenti.»
“Amici” è la dimostrazione che i sogni si possono realizzare.
«Grazie a questo talent ho avuto la mia grande possibilità. Cantare è stato sempre la mia professione. Ho 26 anni e sono 17 anni che mi dedico alla musica. Fin da ragazzina ho sempre lavorato in questo campo. Mi sento un’operaia della musica poiché per vivere di questo, ho cantato a matrimoni, ho tenuto concerti con la chitarra acustica nei caffè letterari, ho realizzato laboratori di musicoterapia negli asili con i bambini. Sono fiera di questo percorso perché l’ho articolato in più modi. In questo settore si sa, il successo è un ascensore che sale e che scende. Mi auguro il meglio per la mia carriera, ma se la mia malauguratamente si dovesse fermare, farò tesoro di tutte le mie esperienze, prima e dopo “Amici”, e tenterò di usarle pur di ottenere un guadagno da questa passione.»
Come ti vedi tra 20 anni al di là della musica?
«Mi piacerebbe diventare mamma, costruire una famiglia, poiché sono molto legata ai valori affettivi, ma anche avere una casa, realizzarmi. Ad ogni modo spero soprattutto comunque di conservare la serenità che ho oggi.»