La Eskimo produzioni di Dario Formisano, in collaborazione con Entertainement Company, presenta Una Bella Giornata: Luoghi e Miti di Ferito a Morte, film documentario sul grande romanzo di Raffaele La Capria, realizzato da Giuseppe Grispello e Maurizio Fiume, in programmazione per tutta la settimana al Cinema Filangieri di Napoli.
Il romanzo Ferito a Morte di Raffaele La Capria risale al 1961. Vincitore, in quell’anno, del Premio Strega è tuttora considerato un capolavoro letterario della seconda metà del Novecento, nonché uno dei racconti più originali e veraci sulla Napoli borghese di mezzo secolo fa, così simile a quella odierna. Il romanzo consta di dieci capitoli. Nei primi sette si narrano le vicende, ambientate in una bella giornata estiva del 1954, di alcuni giovanotti indolenti della buona borghesia napoletana. È la vigilia della partenza per Roma di uno di essi, Massimo, e i giovani napoletani trascorrono il tempo fra chiacchiere, pettegolezzi, scherzi e giochi in luoghi spesso riservati (il Circolo nautico, il Bar Middleton, ecc.). Le vicende degli ultimi tre capitoli si svolgono sei anni dopo, nel 1960: Massimo è ritornato a casa per una breve vacanza e incontra a Capri e a Positano gli amici di un tempo, alcuni dei quali vivono ormai di espedienti. “ Era da tempo – spiegano gli autori del film – che parlavamo e discutevamo intorno al romanzo Ferito a Morte. Tutti e due, al tempo, emigrati a Roma, e tutti e due che lavoravamo nell’industria culturale, proprio come Massimo De Luca, il protagonista del romanzo, ma sessant’anni dopo. Sessant’anni, tre generazioni dopo,e nulla era mutato rispetto a Ferito a Morte: la stessa Napoli, la stessa sensazione di perdita di tempo, gli stessi ambienti borghesi ripiegati su se stessi e sui loro miti, la stessa difficoltà di trovare un lavoro normale, la stessa vaga percezione di qualcosa di immutabile e nello stesso tempo inevitabile che incombeva sul destino della città e su milioni di abitanti. Insomma anche a noi Ferito a Morte aveva fatto l’effetto di una stilettata al cuore”.
E con questo stato d’animo e impressioni che hanno inteso girare questo mediometraggio della durata di 50’ circa, ricco di riflessioni ed emozioni e di immagini belle e brutte della città, una città che – per dirla à la La Capria – “ti ferisce a morte o ti addormenta, o tutt’e due le cose”. Interpreti principali sono Nino Bruno, Denisia De Crescenzo e Marco Mauro De Notaris. La voce narrante è di Roberto De Francesco. Intercalati alle scene di fiction, gli illuminanti interventi di Silvio Perrella (il maggior critico ed esegeta dell’opera lacapriana) e dello stesso La Capria.
Per capire meglio o riscoprire uno dei capolavori letterari del Novecento.