Giorgia Gianetiempo interpreta Rossella Graziani nella soap italiana più longeva, Un posto al sole, che ha compiuto 20 anni con più di 4600 episodi. La genuinità e il dolce sorriso di Giorgia danno al suo personaggio una ventata di freschezza e di naturalezza che viene subito amata e apprezzata dal pubblico. È stata protagonista in altre fiction tv, ma presto la vedremo al cinema e alle prese con la pubblicazione di un album musicale.
Come stai vivendo questa celebrazione dei venti anni di Un posto al sole?
«La soap ha compiuto vent’anni, è mia coetanea, infatti, li ho compiuti il 24 settembre scorso. È un traguardo importantissimo per una soap, la più lunga d’Italia. Una soap che merita tantissimo, rispecchia la quotidianità e tutto ciò che succede a Napoli e non solo. Affronta argomenti di attualità, come l’omosessualità, la violenza, il bullismo, diversi temi sociali in cui la gente, che vede la soap, si rispecchia tantissimo».
Parlando di argomenti di attualità, di recente c’è stata la svolta dark della soap, definita così da molti, perché parla di serial killer, che forse non è molto aderente alla realtà napoletana e a molti non è piaciuta. Cosa ne pensi?
«Non è tanto aderente alla realtà napoletana, però è reale con un’altra parte d’Italia. Ci sono stati tanti articoli sui giornali che parlavano di serial killer che uccidevano ragazzine e Un posto al sole, ha voluto rispecchiare questo tema di cronaca per dare agio agli altri di sapere cosa sta succedendo nei giorni nostri in Italia».
Da quanti anni lavori in Un Posto al Sole?
«Sono nella soap da sei anni e mezzo, a giugno prossimo saranno sette anni».
Parliamo del tuo personaggio. Come hai vissuto i cambiamenti di Rossella in tutti questi anni?
«Fin dall’inizio, Rossella, ha avuto tanti cambiamenti, da quando si confrontava solo con i suoi genitori, era chiusa e aveva problemi nel rapportarsi con gli altri, fino ad arrivare a oggi che è diventata più aperta. Sta vivendo storie d’amore che le causano tanti problemi, ovviamente adolescenziali. Lei ha avuto un grande cambiamento».
Che cosa ti è piaciuto e cosa no del tuo personaggio?
«Mi è piaciuta molto la fase di Rossella emo, fu bellissima perché, a parte a livello interpretativo, un ruolo tutto cupo, tutto nero, capelli neri lunghi lisci, quindi, anche lì, era bello interpretare qualcosa diverso dal solito e poi anche emotivamente è diversa la persona. Rossella emo era chiusa in sé, quindi, era difficile, ma allo stesso tempo, era bello interpretare quella fase momentanea di Rossella».
Hai mai avuto da ridire su qualche battuta? Qualcosa che ti hanno imposto e non ti piaceva?
«Mai. Questo è il mio lavoro e faccio quello che è scritto sul copione, magari ci può essere una correzione a livello di battuta, di una parola o due, ma è una cosa lessicale nel formularla. Molte volte gli autori sono anche romani, quindi, con il dialetto napoletano non trovano le parole adatte e sono cambiate, però a livello di emozioni, di quello che si vuole dire, no, non ho mai avuto nulla da ridire».
Come vorresti che il tuo personaggio proseguisse? Come vedi il futuro di Rossella?
«Vorrei che lei si realizzasse in quello che desidera. Lei adesso sta facendo medicina e vorrei che continuasse così, anche perché lei ama medicina e vorrei che diventasse una dottoressa a tutti gli effetti. Poi, man mano, si vede cosa lei vorrebbe fare da grande».
Nella vita privata, invece, Giorgia cosa studia?
«Frequento Lettere e Filosofia a indirizzo Cinema alla Sapienza di Roma. Sono al secondo anno e mi ritrovo a fare la spola tra Napoli e Roma».
Ci sono dei nuovi progetti in corso?
«Per scaramanzia non posso anticipare nulla, ma si tratta di un progetto canoro e un altro di cinema».