Il 12 luglio scorso è stato finalmente inaugurato ,in Vico Cariati 58, nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli, un Museo dedicato a Diego Armando Maradona.
Erano decenni che ci si riprometteva di rendere omaggio al Pibe de Oro. Il primo passo è stato quello di dedicargli lo Stadio San Paolo il 4 dicembre del 2020 sull’onda emotiva della sua scomparsa ed ora l’apertura di questo Museo che raccoglie ben ottanta memorabilia appartenuti al più grande calciatore di tutti i tempi che ha un posto d’onore nel cuore e nei ricordi dei napoletani e non solo.
Il Museo Maradona dista appena venti metri dal famoso murale realizzato da Mario Filardi nel 1990 in Largo De Deo, restaurato nel 2016 per interessamento di Salvatore Iodice che ne ha affidato la ridipintura allo street artist argentino Francesco Basoletti. Il locale era un garage per motorini, rimesso a nuovo in soli tre mesi per volere di Massimo Vignati, il vero e solo artefice -curatore del Museo. Suo padre Saverio era il custode del San Paolo e sua madre Lucia cuoca e governante nella casa di via Scipione Capece dove abitò Maradona durante gli anni trascorsi nella città partenopea dal 1984 al 1991.Molti degli oggetti esposti sono stati donati da Diego stesso alla famiglia Vignati, altri acquistati o donati da appassionati tifosi.
Quali i cimeli più interessanti da vedere? Le maglie dei trionfi e quella “No drug” per l’addio a Platini, la divisa e le scarpette di Mexico ’86,il contratto d’acquisto dal Barcellona, la statua realizzata dallo scultore Domenico Sepe esposta a un anno dalla morte del Pibe all’ esterno del San Paolo e poi non vista più in pubblico , le foto del suo primo ingresso allo stadio il 5 luglio ’84 e la panchina di legno dove il capitano del Napoli sedeva negli spogliatoi.