Ultimo film di Pier Paolo Pasolini, “Salò o le 120 giornate di Sodoma” fu presentato a Parigi poche settimane dopo la morte del regista. Il film, che doveva essere il primo della “Trilogia della morte”, rimane ancora oggi un film inimitabile, irripetibile e capace di rimanere uno “scandalo” anche a decenni dalla sua uscita.
“Salò” in superficie è un film “semplice” ma le immagini lo rendono complesso, e il suo “scandalo risiede proprio nella crudezza delle immagini. L’ultima opera di Pasolini, da un punto di vista “simbolico” è una delle più semplici da comprendere: il luogo in cui è ambientata – che è nel titolo – ha un chiaro riferimento storico, così come sono chiari e nitidi le personificazione del potere che vessano i giovani; un duca, un monsignore, un vescovo e un giudice, ovvero il potere dinastico, economico, religioso e giudiziario. È inoltre chiaro il riferimento dantesco che fa sì che il film sia diviso in quattro parti: un “antinferno”, poi un girone delle manie, un girone della merda e un girone del sangue. Il primo girone vede i potenti eccitarsi dai racconti delle ex meretrici, nel secondo le giovani vittime si trovano costrette a mangiare le proprie feci e il terzo girono, quello che conclude le 120 giornate, comprende la morte delle vittime a seguito di varie sevizie e torture.
“Salò” è dunque un racconto per immagini del potere quando esso si mostra nella sua peggiore forma: l’imposizione sull’altro ai fini del piacere. La villa in cui si svolge la storia invece è un luogo dove il potere non deve dimostrare la propria impunibilità: non c’è nessuno a osservarli e le vittime non avranno possibilità di raccontare ciò che hanno visto e subito.
In conclusione, il capolavoro di Pasolini è semplice da decifrare in termini “allegorici”, ma complesso nella rappresentazione del potere e di come esso opprima gli indifesi. Ragion per cui non si può che guardare la nuova straordinaria edizione home video curata da CG Entertainment, che oltre a un eccellente remaster del film vede un ricchissimo corredo di contenuti speciali (backstage; “Pier Paolo Pasolini: l’intervista sotto l’albero e il mini-doc Salò, l’ultimo film di Pier Paolo Pasolini”).