Ancora un altro significativo risultato per FilmaP di Arci Movie: Il corto di Camilla Salvatore allieva del secondo Atelier di cinema del reale, con la direzione pedagogica di Leonardo Di Costanzo e il coordinamento di Antonella Di Nocera, rappresenterà Napoli al prestigioso festival internazionale del documentario che si svolge a Nyon in Svizzera dal 21 al 28 aprile 2017.
“Un inferno” è uno dei lavori realizzati la scorsa estate durante la prima fase formativa dell’Atelier con la supervisione dei registi Alessandro Rossetto e Bruno Oliviero. I giovani partecipanti sono stati selezionati per seguire un corso intensivo di 12 settimane e al termine del percorso hanno realizzato in maniera indipendente i corti, scegliendo ognuno soggetti e protagonisti. Ciascun partecipante è stato autore di un corto e collaboratore come fonico o montatore sui film degli altri, restituendo così un carattere fortemente cooperativo del percorso di realizzazione.
«Siamo particolarmente felici di questa partecipazione – dice Antonella Di Nocera, ideatrice e coordinatrice di FilmaP- perché Nyon è una tappa di grande prestigio nel mondo del cinema del reale internazionale. Questa opportunità è non solo un segnale forte di riconoscimento del nostro lavoro per la produzione con i giovani talenti, ma soprattutto un momento di visibilità e di crescita fondamentale per la giovanissima regista di Pompei, allieva del nostro Atelier».
A Nyon il film sarà presentato al pubblico in un doppio appuntamento il 24 e il 27 aprile e concorrerà al premio nella sezione opere prime. Inoltre durante il festival Antonella Di Nocera parteciperà come relatrice nel programma GENERATION, una sezione di confronto e connessione tra le scuole europee del documentario.
“Un Inferno” di Camilla Salvatore, con Giuseppe Fiorenza, Martina De Franco, ciro Oliviero, Pasquale Garofalo, Elisa Vitiello, Arturo Damasco, Michele Borriello, Raimondo Bracale, ilenia Perna e Federica Caso. Suono in presa diretta: Ennio Donato. Fotografia: Camilla Salvatore.
In un piccolo studio di tatuaggi nella provincia di Napoli si possono incontrare molte persone differenti. All’apparenza sembrerebbe un luogo come un altro, eppure nel più inaspettato dei posti si nasconde un microcosmo vivo. La pratica del tatuaggio diventa il mezzo per raccontare un aspetto di quella società: le chiacchiere e le confessioni fra il tatuatore e il suo cliente delineano il carattere di ciascuno dei personaggi e aiutano a raccontarne l’atmosfera. Affresco di un luogo autentico, con i suoi miti e le sue regole, e di un mestiere che tanto si presta a creare intimità e a sporcarsi col dolore, il sangue e le storie della gente.