La sensorialità uditiva si unisce a quella visiva. È questo il contenuto di Umanimal, primo lavoro discografico ufficiale dei Mr Everett. Ad un anno dall’uscita del primo EP Uman, Mr Everett – band bolognese composta da Mr Everett, Mr Owl e Mr Fox – lancia un disco che racchiude un’attività musicale performativa. Il video in circuito, ci immerge in uno scenario futuristico, dove l’elettronica è la protagonista. Un eco ai Daft Punk, che incontrano i Talk Talk, potrebbe essere un accostamento che accogliamo nei suoni, ma le cui immagini, decretano una definizione trasformativa. Una dimensione parallela è quella dei Mr Everett che si muove tra dancefloor e movimento audiovisivo, inondato di luci e fumo. La vibrazione corporea dell’elettronica, segue quella dello sguardo, che segna il trapasso dall’umano al bionico, con immagini cyborg. In rotazione con Burn the Ground, il singolo che anticipa Umanimal, per l’etichetta Grifo Dischi. Un innesto di atmosfere che fluiscono, sono quelle che incontriamo in Umanimal. La meccanica dei suoni accoglie in modo imponente ogni vibrazione strumentale, in un’esplosione elettronica, che unisce sensualità delle timbriche a flussi istintuali. Japanese Safari è il dinamismo musicale d’esordio che comunica ampia freneticità. Ad esso segue Be You, dalle timbriche deliziosamente dance che ci fanno muovere in uno scenario elettro-dance. Gamelan ripropone un intro dai toni orientali, che lascia il passo ad una imponente caratterialità elettro pop. La scia cibernetica di comunicazione che quasi stordisce in 6AM. I suoni appaiono percepiti come fossero un insieme di rumori di oggetti. Uno spazio di liberazione dagli schemi, ci immerge in dimensione parallela. Sublimazione elettronica ascoltiamo in Wicked Game x Crystalized. Remix del conosciutissimo brano lanciato da Chris Isaak nella metà degli anni ‘80. Il pezzo destò scalpore per l’unione delle immagini video e dei contenuti, trasgressivi. Umanimal si muove su onde che creano parallelismi tra virtualità e realtà, così come accade in Burn the Ground, il pezzo che anticipa l’album. Eco cyborg “abbraccia” l’interezza di Dylan Thomas. Un dinamismo che ci fa viaggiare in un rimando ai Depeche Mode. Caos strumentale che quasi crea disarmonia ascoltiamo in Netrip. Una rumorosità che lascia il passo alla delicatezza elettronica di Twins. Un brano che scandisce il contenuto vocale. La sensorialità soprendentemente innovativa dei Mr Everett, si chiude con Rollercoaster. Un’intensità di voce e timbriche, che regalano un’apoteosi emozionale. Un viaggio dell’anima che parte dal corpo fino a toccare lo sguardo.
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