Uscito da pochi giorni “Hunger Games – Il canto della rivolta – Parte II” è già campione d’incassi, sebbene si tratti di un record basso per gli standard abituali di questa saga.
Questo film è il sequel della pellicola del 2014 “Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte I” (le riprese sono state effettuate back to back per i due film) ed è la trasposizione cinematografica della seconda parte del terzo romanzo “Il canto della rivolta”, scritto da Suzanne Collins e ambientato in un futuro distopico post apocalittico.
Il cast è stellare: Jennifer Lawrence Katniss Everdeen, Josh Hutcherson (Peeta Mellark), Liam Hemsworth (Gale Hawthorne), Woody Harrelson (Haymitch Abernathy), Elizabeth Banks (Effie Trinket), Julianne Moore (Presidente Alma Coin), Philip Seymour Hoffman (Plutarch Heavensbee), Jeffrey Wright (Beetee Latier), Stanley Tucci (Caesar Flickerman), Donald Sutherland (Presidente Coriolanus Snow).
La nazione di Panem è in guerra. Tutti i distretti sono ormai uniti nella rivolta contro Capitol City, guidata da Katniss Everdeen che continua a vestire i panni della ghiandaia imitatrice e quindi a impersonificare il simbolo della rivoluzione stessa. Il Distretto 2, unico ancora fedele a Snow e base operativa di Capitol City, viene seppellito dalle valanghe di roccia causate dai bombardamenti sulle montagne circostanti da parte degli aerei del Distretto 13; alcuni civili riescono a sopravvivere e vengono portati davanti a Katniss per convincerli ad unirsi alla rivolta; uno di loro però, spara alla ragazza che viene così considerata morta. In realtà Katniss è piu viva che mai, in quanto la tenuta protettiva che indossava era, ovviamente, a prova di proiettile. Ripresasi dal colpo e più determinata che mai ad uccidere Snow, parte alla volta di Capitol City insieme ad un’unità speciale (denominata “Star Squad”) composta, tra gli altri, da Gale, Finnick, Peeta, le gemelle Leeg, Pollux e suo fratello Castor, il comandante Boggs e il vicecomandante Jackson. La città è però protetta da varie trappole mortali poste nel sottosuolo, in alcune delle quali rimangono uccise le gemelle Leeg e il comandante Boggs, che in punto di morte rivela a Katniss che in principio il piano della Coin era quello di salvare Peeta dall’arena degli Hunger Games e non lei; dopo l’assedio, Katniss viene ancora una volta creduta morta. Nell’attacco rimangono uccisi Castor, il vicecomandante Jackson e Finnick.
Negli stessi momenti Snow, sempre più consapevole dell’imminente arrivo dei ribelli, annuncia tramite Tv l’ordine ai cittadini di Capitol di abbandonare le periferie e di dirigersi verso il palazzo presidenziale per essere accolti al sicuro; la folla obbedisce agli ordini, ma una volta presentatasi davanti ai cancelli della dimora di Snow, viene bombardata da un aereo di Capitol City stessa; nella strage rimane vittima anche la sorella di Katniss, Prim, presente a Capitol come volontario medico.
Ma perché tutto questo clamore per “Hunger Games”? Prima di tutto per gli attori, con la Lawrence sempre più convincente, poi per la sceneggiatura che miscela adrenalina, avventura, amore, realtà , irrealtà creando una storia avvincente.
Lo spessore della protagonista merita una riflessione in più; Katniss non sceglie di essere la sopravvissuta di ben due Hunger Games, non decide di diventare la Ghiandaia imitatrice, il simbolo della rivolta, ma diventa tutte queste cose; il suo strano magnetismo attira tutti. Nel corso della storia Cynna, Rhu, Effie , Jackson, Finnick, oltre che Peeta e Gale ripongono in lei una fiducia ed una venerazione che travalicano la ragione.
Vive i fatti in cui si trova piena di dubbi, di incertezze, convinta di non essere adatta a ricoprire il ruolo che le hanno affidato, la sua unica volontà è operare per il bene dei suoi compagni e della sua famiglia.
Non si tratta della solita banale eroina tutta grinta e decisione, ma appare come un personaggio che si muove nel giusto ma è lacerata dai dubbi, dalla paura. Lo spettatore parteggia per lei proprio per la sua umanità.
Nell’ultimo episodio i combattimenti sono molto limitati e questo potrà non piacere molto agli appassionati della serie, ma molto spazio viene dato alle emozioni dei protagonisti.
Una saga da vedere tutta di un fiato in una lunga maratona.