La stagione 2013 del Silvano Toti Globe Theatre sarà aperta dalla regia di Gigi Proietti che, dopo 10 anni, regalerà al pubblico un nuovo allestimento del classico tra i classici: Romeo e Giulietta (dal 10 al 18 luglio e dal 6 all’11 agosto). La storia degli “amanti nati sotto una stella avversa” sarà rappresentata con un balletto coreografato e diretto da Massimo Moricone, una messa in scena che arriva in Italia dopo ventidue anni dal suo debutto. A interpretare Romeo e Giulietta saranno l’étoile del Royal Ballet di Londra Alina Cojocaru e la star della danza italiana Federico Bonelli, con la partecipazione di Anbeta Toromani, ex ballerina di “Amici”. Il Silvano Toti Globe Theatre è nato grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti, per una geniale intuizione di Gigi Proietti. Un decennale in grande stile che lo vede protagonista indiscusso del teatro shakespeariano in Italia con un regalo che il direttore artistico, Gigi Proietti, vuole fare alla città e al grande pubblico del Globe: il ritorno alla regia shakespeariana proponendo, come dieci anni fa, un nuovo allestimento di Romeo e Giulietta.
La stagione 2013 è promossa da Roma Capitale, con la produzione di Politeama srl, organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura e il supporto di G.V. sas. E nel verde interno accanto al teatro, il Globar sarà un punto ristoro, affidato a Spazio Novecento, dove aspettare in relax l’inizio dello spettacolo.
Anche uno spettacolo di danza – dal 31 luglio al 3 agosto – coreografato e diretto da Massimo Moricone celebrerà Romeo e Giulietta, rappresentazione che giunge in Italia dopo ventidue anni dalla sua prima messa in scena. Interpreti di eccezione, direttamente dal Royal Ballet Di Londra, Alina Cojocaru vera star della danza di fama mondiale che si esibisce per la prima volta a Roma con Federico Bonelli, eccellenza italiana interprete raffinato e sensibile. Una splendida rielaborazione della coreografia originale che viene adattata allo spazio scenico del Globe, ricreando attorno ai due giovani amanti, atmosfere e visioni di puro sapore elisabettiano.
Il mondo è folle e folle è l’amore. Ce lo ricorda Riccardo Cavallo alla regia del Sogno di una notte di mezza estate che, puntuale e sempre atteso dal pubblico, dal 13 al 25 agosto tornerà per la settima volta consecutiva. L’opera è stata scritta in occasione di un matrimonio e rappresenta, come una scatola cinese, un mondo stregato in cui dominano il capriccio e il dispotismo. Linguaggi diversi che s’intrecciano: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, in cui la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso raffinato.
Dal 29 agosto all’8 settembre la regia di Marco Carniti porta in scena, con Riccardo III, lo svolgersi della storia e del potere attraverso i secoli. La Storia che si compie grazie al prodotto geniale della bestialità umana, il Potere. L’eterno Potere che non muore mai e rinasce con mille facce. Chiude la programmazione del decennale, Re Lear dal 12 al 22 settembre uno studio per la regia di Daniele Salvo, il quale affronta nuovamente questo testo inesauribile con una compagnia formata quasi interamente da giovani. Lear, leggendario sovrano della Britannia, impersona la tragedia dei padri, incapaci di capire i loro figli e ciechi di fronte alle loro adulazioni. E i lampi i tuoni la pioggia che vengono rappresentati in scena, altro non sono che la metafora di una tormentata emotività: follia, innocenza, energia, dolcezza e determinazione, caratteristiche proprie dei giovani.
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