Malifesto (Sugar) è il titolo del nuovo lavoro discografico di Malika Ayane, scaturito dalla necessità artistica di manifestare le proprie emozioni e i propri stati d’animo. L’album, il sesto prodotto con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo, contiene il singolo inedito con cui ha partecipato alla 71° edizione del Festival di Sanremo, dal titolo Ti piaci così, il brano che rappresenta un invito a celebrare se stessi, per il solo fatto di essere al mondo.
«Il titolo Malifesto – racconta Malika Ayane – nasce per raccontare degli istanti di vita, ogni canzone rappresenta un istante, all’interno di ogni istante noi manifestiamo e viviamo un’emozione. Malifesto, quindi, vuol dire Malika che manifesta emozioni. Adoro giocare con il mio nome e non prendermi mai troppo sul serio. Malifesto è il mio terzo album sul presente, un disco scritto nel presente, mentre lo si vive, un disco diverso da quelli precedenti, che narra il presente in cui conduciamo le nostre vite, il nostro quotidiano, ed in cui ci ritroviamo ad osservare il mondo e a provare emozioni disparate. Personalmente, ogni giorno attraverso tanti stati d’animo, con momenti di sconforto, in cui mi sento fragilissima, smarrita. Poi ricordo di avere delle responsabilità verso mia figlia e la mia famiglia, verso le persone che mi seguono. Sento il dovere di trasmettere messaggi di speranza e di essere un esempio positivo, facendo le mie scelte con energia e ottimismo».
Malifesto esce dopo gli album precedenti Naïf e Domino: «Da entrambi ha preso qualcosa, da Naïf del 2015, ha attinto il bisogno di raccontare la vita, la visceralità necessaria, per vivere gli attimi. Da Domino, disco del 2018, ha preso il bisogno di osservare. Il risultato è stato quello di riuscire a raccontare, attraverso questi dieci brani un presente in cui si vive e contemporaneamente si osserva, vivendo l’attimo. È il primo album realizzato completamente in Italia, dopo l’esperienza a Berlino per gli album precedenti. Si tratta di un’analisi vissuta di emozioni e la pluralità di scrittura è stata importante per poter avere più punti di vista e poter facilmente raccontare attraverso la mia vocalità».
L’ultimo lavoro di Malika è un disco raffinato, frutto di ricerca e sperimentazione, il suono è principalmente composto da batterie strette registrate con pochissimi microfoni, filtrate nei simulatori di nastri e Vinile e Drum Machine come la Linn o la CR78 che creano il tappeto ritmico. Il basso Hofner è stato utilizzato apposta per creare un disco “bassocentrico”. Pochissime chitarre elettriche, mentre viene dato più spazio a strumenti acustici a corda come la chitarra classica, l’ukulele, la chitarra acustica e l’AutoHarp. Per i tasti la scelta è caduta su pianoforte verticale, Clavi, Rhodes e synth come Juno 60, Jupiter, il tutto abbracciato da tappeti di Mellotron e Archi.
«Quando ho pensato alla realizzazione di questo album, avevo in mente un disco che potesse essere ascoltato sia in appartamento che in auto. L’ispirazione veniva dalla scuola contemporanea francese con esponenti grandi artisti come Sébastien Tellier, che crea atmosfere calde e rassicuranti. Ho proposto l’idea ai miei produttori e dopo aver fatto una ricerca sui riferimenti della scena musicale franco-belga ci siamo messi a suonare. Registrando prima le canzoni solo con il pianoforte, in modo che la voce potesse essere il centro intorno al quale costruire. Lo strumento principale è il basso Hofner, che raffigura quella voglia di dance floor misurata».
La copertina, un’opera di Max Cardelli, è un ritratto dinamico di Malika Ayane in bianco e nero: «La foto è stata scattata mentre ascoltavo i primi mixaggi, lui ha catturato quell’immagine che seppur in movimento, riesce a dare tutta l’intensità che abbiamo messo nel contenuto musicale e testuale, come se avesse fotografato la mia anima musicale».
Malifesto è composto da 10 brani, che la cantautrice Malika Ayane interpreta con la sua voce vellutata ed elegante, un album che ha scritto e composto insieme a Pacifico, Antonino Di Martino, Alessandra Flora, Leo Pari, Colapesce, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino. «Nascere con un timbro vocale particolare penso sia una benedizione. Bisogna imparare ad utilizzare la voce dal punto di vista tecnico, educando la propria emotività a trasformarsi in suono».
Il viaggio musicale di Malika Ayane inizia con il brano Peccato Originale, per cantare l’amore irrazionale, prosegue con Ti piaci così, per riconoscersi e celebrarsi per essere al mondo, e con Telefonami, una canzone d’amore dal sapore malinconico. «Telefonami è stato un brano scritto insieme a Colapesce e Di Martino. Mi piace molto, per la scrittura e il contenuto e per la modernità. È un brano pop ma non troppo pop. Sono intervenuta insieme a Pacifico nel riscrivere parte del testo. Un brano corale, in cui lo stesso concetto è stato espresso da ognuno con il suo linguaggio». L’avventura musicale continua con Come sarà per parlare di maturità: «Quello che volevo raccontare, insieme a Leo Pari, nella canzone Come sarà era di riuscire a vivere il presente, indipendentemente dal futuro, cercando di viverlo al meglio, trovando un equilibrio dentro sé ed intorno, quindi sia in una relazione sentimentale o nei confronti di noi stessi». E procede ancora con Per chi ha paura del buio che incoraggia ad affrontare le avversità, con la malinconica Mezzanotte, A mani nude, Brilla, Formidabile ed infine Senza Arrossire un consiglio ad amare senza riserve.