Il nuovo singolo di Tuma si intitola Romagna, un brano che nasce da una vicenda tragicomica. Ecco come ne descrive la genesi l’autore: «Tra i cocci delle mie tante esperienze sentimentali fallimentari, ho trovato i brandelli di quella che fu un’intensa storia tra un giovane vagabondo, io ,ed una splendida principessa dell’alta borghesia. Due mondi si scontrano lasciando cicatrici amare di consapevolezze tra le quali la più intensa è quella di guardare il mondo con le stesse lenti almeno per un poco».
Alberto Tuma, classe 1967, è un cantautore pugliese. Dopo essersi iscritto al Conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, dove segue il corso di chitarra jazz, inizia a comporre brani che hanno per tema storie semplici, ispirate dalla quotidianità.
Dopo l’esperienza nel gruppo I segreti di Oscar inizia la sua carriera da solista pubblicando i singoli: Semplice, Annapaola, Una canzona sconcia, Scirea.
Nell’estate 2020 propone lo spettacolo A proposito di niente-Tuma interpreta…se stesso, ispirato alla controversa biografia del noto regista Woody Allen,
A novembre del 2020 esce il suo primo EP e a giugno del 2021 il singolo Io non sono figo.
Noi di Mydreams abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Cosa ricordi di te bambino e quale musica ti piaceva ascoltare?
«Ho sempre ascoltato di tutto, passavo dai dischi dei Creedence e dei Beatles di mio padre a quelli di Claudio Baglioni, Jovanotti di mia madre ma anche De Gregori ,Cremonini, Dalla. Penso che tutto derivi da quello. La musica che ci piace, quello che scriviamo, derivano dalle prime note che ascoltiamo. Spero che quando nascerà mio figlio non ascoltino Luis Fonsi in sala parto!»
Al Conservatorio hai studiato chitarra jazz. Come mai la scelta di questo strumento?
«Perché mi è sempre piaciuto il jazz. Mi ci sono avvicinato grazie alla musica brasiliana, passione trasmessami da un mio zio musicista ,insieme a quella per la musica in generale. È uno studio che ti apre in continuazione a vie che non avevi calcolato. È una vera e propria palestra di creatività».
Quali sono gli artisti che hanno ispirato e che ispirano la tua musica?
«Come dicevo in precedenza quelli che ascoltavo da bambino, in particolare Cremonini e Jovanotti, conditi dagli ascolti che ho fatto in adolescenza come Silvestri, Gaber, Jannacci, Rino Gaetano; poi è sempre complicato dirlo con precisione: alle volte scrivi un pezzo che ti ricorda una canzone che avevi ascoltato un paio di volte, ad agosto, perché piaceva alla tua ragazza…è tutto un grande minestrone…».
Con quali artisti italiani e/o stranieri vorresti collaborare e perché?
«Mi piacerebbe collaborare con tutti i miei miti sia del mondo della musica che dello spettacolo. Mi piacerebbe scrivere un pezzo per Cremonini per scoprire come nascono i suoi versi. Mi piacerebbe collaborare con Frassica che per me è un genio e che Valerio Mastandrea leggesse uno degli intermezzi delle mie canzoni. Insomma la lista è lunga».
Parlaci del tuo nuovo singolo Romagna
«Un innamoramento senza lieto fine, un errore di calcolo, il totale abbandono alla bellezza puramente estetica che non è per forza sbagliato. E di tutte le consapevolezze che una storia del genere ti lascia dentro».
A chi si rivolge in particolare la tua musica?
«A tutte le persone di buona volontà…Scherzi a parte il mio portafoglio desidera a più persone possibili. Il mio cervello ed il mio cuore parlano a tutte quelle persone , poveri disgraziati, che fantozzianamente si barcamenano per sopravvivere in questo maledetto mondo capitalistico».
Quali caratteristiche dovrebbe avere un tuo fan ideale?
«Deve essere una persona tranquilla, che non fa rumore e che non sporca. Se fa rumore e sporca basta che paghi. Sono una persona inclusiva».
Quali i tuoi prossimi impegni?
«Stiamo lavorando in studio per le prossime uscite, spero a breve».
Ti piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo?
«Mi piacerebbe tanto condurlo…sarebbe una figata!».