Insoliti depositi di silice sono stati trovati sulla superficie di Marte dal rover Spirit della Nasa. A forma di dita, questi depositi di silice presentano ‘sospette’ affinità con strutture geologiche simili modellate dai batteri nelle sorgenti termali più alte della Terra, quelle situate a El Tatio, in Cile.
A notare questa particolarità sono stati i ricercatori dell’Arizona State University, che in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications si domandano se queste strutture marziane siano dunque la ‘firma della vita extraterrestre tanto cercata’.
Si ricorda che il robot Spirit vi si era imbattuto per caso in questi depositi, quando, nel 2007, marciava nei paraggi di Home Plate, una zona di Marte ricca di polvere vulcanica e materiale eroso. A causa di un guasto al motore anteriore di destra, infatti, il passo Spirit era condizionato dalla mobilità mancata della ruota, trascinata come se fosse un aratro: grazie a questo scavo ‘artigianale’, il rover portò alla luce depositi di silice pura circondati da tracce di strutture ricche dello stesso minerale.
Adesso gli esperti si domandano se l’attività microbica che ha forgiato le ‘dita’ di El Tatio sia la stessa responsabile delle formazioni marziane di Home Plate. L’onere della risposta sarà probabilmente affidato al prossimo rover che la Nasa invierà su Marte: il lancio è programmato per il 2020.