Immaginate di poter portare a casa vostra il vagone di un treno. Se non riuscite nell’impresa, ad aiutarvi c’è il nuovissimo progetto “Trainink”, l’ultima frontiera per promuovere la sana creatività.
Un progetto nato in principio per tutti gli appassionati di writing e che sta spopolando però anche tra tutti gli appassionati di urban style. Per capirne di più abbiamo fatto quattro chiacchiere con Alessandro “Dogo”, uno dei due ideatori del progetto.
Com’è iniziata quest’avventura?
«È iniziato tutto da due amici, siamo io e Christian “Dep” che è il mio socio da quando siamo ragazzini. Da sempre siamo appassionati di writing e della cultura hip hop, così dopo molto tempo abbiamo cercato di trasformare in lavoro la nostra passione. Ecco che a Dep è venuto in mente di lanciare questo prodotto, da cui è nato il marchio Trainink.»
Siete anche alla ricerca di talenti per caso?
«No, diciamo di no. Abbiamo tirato in mezzo altri writer per darci una mano però. Abbiamo dato loro diverse tele che ci hanno dipinto per vedere se questo prodotto poteva funzionare e sono stati tutti molto presi dalla cosa. Presto faremo anche vedere questi lavori…»
In effetti è un’idea innovativa: grazie a voi è possibile portarsi un vagone a casa!
«Si, facciamo di questo particolare il nostro punto di forza: il vagone originale non si può portare a casa, ma il nostro vagone sì! E il vagone è la meta ambita del writer, quella più rischiosa e illegale. Grazie alla nostra idea è possibile lavorare su un vagone allenandosi dalla cameretta. Ecco che poi il lavoro stesso diventa elemento di arredo.»
Quindi in soldoni cos’è che cercate di fare?
«Noi cerchiamo in un certo senso di legalizzare le metropolitane, ma soprattutto di capire ai ragazzi se sono veramente in grado di lavorare su vagoni veri. Metti che vanno a fare una metropolitana sul serio, se si rendono conto che già su tela non rendono, allora evitano di sporcare un bene comune. Ora come ora, purtroppo, tanti ragazzi fanno le cose tanto per farle e la resa finale è una porcheria che sminuisce il lavore di altri. Il writer è un artista, non un vandalo!»
Quali prodotti utilizzate su tela?
«Si possono utilizzare sia le bombolette che poi si utilizzano su tela, sia pennelli, colori acrilici e altro. Ad ogni moto dipingere sulla tela resta più complicato che farlo su un vagone vero. L’unica differenza sta nei tempi e nella tranquillità: stando a casa uno può metterci anche settimane per ultimare il lavoro.»
State utilizzando i social per promuovere il vostro progetto?
«Adesso stiamo cercando di far vedere tramite fb e instagram quello che stiamo facendo. Utilizziamo soprattutto le immagini di vagoni dipinti da vari artisti e tutto quello che gira intorno a questa passione. Fondamentali sono anche le foto di metropolitane, vagoni antichi e lavori in bianco e nero. Il nostro concetto è: tutti pazzi per i vagoni. La cosa principale inoltre è il passaparola e le varie convention di writing a cui stiamo partecipando per promuovere la nostra iniziativa.
Per maggiori informazioni è quindi possibile visitare il nostro sito online: www.trainink.net e anche lo store dei ragazzi che ci sostengono, “Spectrum Store”, che è uno dei graffiti shop più in voga del momento.»