Dopo il successo di “In Spite of Wishing and Wanting”, Wim Vandekeybus e la sua compagnia Ultima Vez tornano al Teatro Bellini per presentare “TRACES“, una nuova produzione in prima assoluta per l’Italia.
Ispirato da sempre dalla ricerca dell’innovazione e allo stesso tempo da un linguaggio coreografico istintivo e naturale, il coreografo belga, fedele al filo conduttore degli ultimi lavori, esplora con TRACES l’insieme di civiltà e cultura, di comunità e conflitti che compongono la storia degli esseri umani, ripercorrendo l’idea che tale storia può essere raccontata, ancor prima che con il linguaggio, attraverso l’unione di danza e musica, dove energia e istinto sono parole chiave. Ispirato alla Romania, alle sue foreste e alla natura incontaminata, lo spettacolo porta gli spettatori a meditare sulla natura, su quelle ultime tracce che ancora restano e che la società, così come i nostri corpi urbanizzati, stanno dimenticando. I dieci danzatori si muovono seguendo danze tribali e animalesche, cercando di rappresentare la natura con la sua vulnerabilità e le sue contraddizioni e lasciando il pubblico sorpreso nello scorgerli a interpretare cervi, orsi o la natura stessa.
«Lo spettacolo – scrive Vendekeybus – si apre con l’immagine di una foresta primordiale attraversata da una strada e questo conflitto tra foresta e strada è ciò che mi interessa. Dal nostro punto di vista – quello umano – un cervo sulla strada è una strana anomalia e non fa parte di ciò che ci aspettiamo di vedere. Ma ciò che abbiamo completamente dimenticato è che la foresta era lì da prima, da sempre e che il cervo è in realtà l’abitante originale e la strada è l’elemento estraneo in quell’immagine».
Il lavoro sinergico fra coreografo, danzatori e compositori (le musiche sono di Trixie Whitley, Shahzad Ismaily, Ben Perowsky e Daniel Mintseris) è evidente dal primo momento in cui i corpi sul palco iniziano a muoversi per dare forma e movimento al progetto di Vandekeybus, la cui forza principale consiste soprattutto nell’abilità di raccontare efficacemente con il corpo, il mezzo più primitivo e primordiale.