Torna il Festival Sentieri Mediterranei, per la direzione artistica del maestro Enzo Avitabile, in programma a Summonte (AV) dal 14 al 17 settembre. Ad inaugurare la diciannovesima edizione – giovedì 14 settembre – sarà lo stesso Avitabile, in scena all’Abbazia di Montevergine con “Suite dell’anima” – accompagnato da Gianluigi Di Fenza (chitarra classica) e l’Orchestra d’archi Nova Amadeus, diretta da Gabriele Di Iorio, con le coreografie di Simona Manzo.
La cantante e attrice Lina Sastri sarà tra gli ospiti di venerdì 15, oltre al musicista e poeta Antonio Infantino e la band campana Malevera. Sabato 16 settembre sarà la volta di Aziz Sahmaoui con la band University of Gnawa, il cantautore romano Marco Greco e la band Le Capere. A chiudere la diciannovesima edizione di Sentieri Mediterranei, domenica 17, il deseret blues di Bombino dal Niger, il cantastorie e performer calabrese Peppe Voltarelli e il gruppo lucano Renanera.
«Oltre ogni parola, ogni retorica considerazione e celebrazioni varie – spiega il direttore artistico Enzo Avitabile – Sentieri Mediterranei è una realtà di tradizione, arte, linguaggi e aggregazione che ogni anno ai piedi di Montevergine narra la libertà dei popoli come omaggio alla vita».
Il programma comprende anche spettacoli con artisti di strada, giocolieri, mangiafuoco, stand gastronomici e di artigianato, workshop, incontri, rievocazioni storiche, escursioni in montagna, momenti di arte e intrattenimento. Oltre ai concerti previsti sui tre palchi allestiti a Summonte, “Sentieri Mediterranei” da quest’anno allarga i suoi confini, coinvolgendo prima e dopo il festival altri cinque comuni della provincia di Avellino. A Pietrastornina (9 settembre), Sant’Angelo a Scala (29 settembre), Santa Paolina (1 ottobre), Capriglia Irpina (7 ottobre) e Chianche (8 ottobre), infatti, saranno protagoniste le tradizioni popolari campane e del Meridione con Marcello Colasurdo e Paranza, l’ensemble Cenere e Lapilli e i Nantiscia, gruppo casertano che ha rappresentato l’Italia all’ultima edizione di Sharq Taronalari a Samarcanda, in Uzbekistan.