Un rito natalizio che si rinnova, tra tradizione e innovazione. La Cantata dei Pastori in Forma Concerto di Carlo Faiello, prodotta da “Il Canto di Virgilio” nell’ambito della rassegna I giorni delle calende, torna per le festività natalizie al Centro di Cultura Domus Ars, dal 26 al 28 dicembre 2022 alle ore 19,30 con una data, il 29 dicembre alle 19,30, alla Chiesa dell’Immacolata a Capodichino (Piazza G. Di Vittorio, 32).
Ispirata alla celebre opera di Andrea Perrucci, reinterpretata dal maestro Faiello, quest’anno, La Cantata esce dai confini del centro storico della città e fa tappa anche nella zona a nord. «Partendo dal canovaccio dell’abate Perrucci ho creato un concerto natalizio per omaggiare il rito dei giorni della natività a Napoli; un mix di testi e musiche che affonda le sue radici nell’immaginario della tradizione in Campania, senza nessuna discordanza tra il sacro e il profano, il colto e il popolare, l’oralità e la scrittura. Un evento offerto al pubblico napoletano per evocare un momento fondamentale e ciclico della nostra cultura».
Una miscela tra tradizione e innovazione, questa è la Cantata di Faiello che sceglie le composizioni più interessanti e rappresentative relative al periodo natalizio: dalle pastorali di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori alle più famose melodie di Roberto De Simone, dall’archivio sonoro di estrazione orale ai brani di Carlo Faiello stesso. Protagonista dello spettacolo è Giovanni Mauriello, già co-fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare e prezioso custode della celeberrima versione degli anni Settanta. Sulla scena anche le cantanti/attrici Marianita Carfora ed Elisabetta D’Acunzo con la partecipazione del figlio d’arte Matteo Mauriello.
Le parti musicali, elaborate da Carlo Faiello, saranno affidate all’Ensemble Santa Chiara Orchestra composta da: Gerardo Buonocore alla fisarmonica, Arcangelo Caso al violoncello, Pasquale Nocerino al violino e Edo Puccini alla chitarra. Elementi Scenici e costumi a cura di Bruno De Luca. Arrangiamenti e direzione musicale di Carlo Faiello.
La storia è quella di Giuseppe e Maria che vagano per le campagne di Betlemme alla ricerca di un riparo, ostacolati dal perfido Belfagor e protetti dalla spada divina dell’Arcangelo Gabriele. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari partenopee: Razzullo, scrivano napoletano assoldato per il censimento e Sarchiapone, personaggio comico e deforme inserito successivamente dalla tradizione popolare. Pubblicata nel 1698 è l’opera teatrale più conosciuta del letterato Andrea Perrucci. Rappresentata per oltre tre secoli a Napoli, il testo fu creato per opposizione agli spettacoli “pagani e blasfemi” che distraevano il popolo dai festeggiamenti del Santo Natale.