Mercoledì 6 aprile ore 10 al teatro Galilei 104 a Città della Scienza torna “L’avaro” di Molière nel libero adattamento di Rosario Sparno con Nunzia Schiano; lo spettacolo torna a Napoli all’interno dei percorsi teatrali per le nuove generazioni de Le Nuvole.
Tornano ad accendersi le luci sulla soffitta polverosa de “L’avaro”, nel libero adattamento da Molière e Plauto di Rosario Sparno prodotto da Le Nuvole/Casa del Contemporaneo in scena al teatro Galilei 104 a Città della Scienza nella giornata di mercoledì 6 aprile ore 10 per ragazzi e giovani (dagli 8 anni).
Una tana per topi, che negli anni ha visto il suo abitante accumulare beni mai usati, dove costantemente si respira un’atmosfera di complotto, di agguato, di rapina e ogni cosa è vista e deformata dallo sguardo del suo abitante.
Il progetto artistico, mantenendo lo sguardo fisso sui ragazzi che ne sono i principali destinatari, osa nelle scelte drammaturgiche, mescolando, nel lavoro di adattamento, all’originale di Molière anche alcune suggestioni tratte dall’Aulularia di Plauto.
Altra sostanziale novità è il personaggio principale la cui interpretazione è affidata a Nunzia Schiano che commenta così questa scelta “ho condiviso con entusiasmo la scelta del regista Rosario Sparno di dare al personaggio de l’avaro il volto di donna perché i gesti rivolti al servo Freccia o le parole indirizzate ad Elisa, la figlia, credo che in questo modo acquistino una maggiore forza semantica di innegabile oltre che esplicita modernità”. Nunzia Schiano condividerà il palcoscenico insieme a Loredana Piedimonte, che sarà la giovane Elisa, e Stefano Ferraro, che vestirà gli abiti del servo Freccia.
“Un testo teatrale che appartiene alla tradizione della drammaturgia internazionale ma che è ancora in grado di dire tanto agli uomini del presente, affrontando con spregiudicata schiettezza temi come l’avarizia, intesa come il più sociale e quindi il più politico dei peccati – ammesso che lo si voglia definire peccato – sostiene il regista Rosario Sparno che aggiunge – “purchè non la si travesta da virtù ricoprendola del tenero manto della pietà materna, come dice il poeta, considerandola come la conseguenza dell’encomiabile scopo di provvedere ai figli”.
A completare l’allestimento, come parte integrante dello spettacolo, vi è lo spazio scenico ideato e curato da Enrico de Capoa e Rosario Sparno con la collaborazione di Riccardo Cominotto per il disegno luci. Si tratta di una soffitta in cui gli oggetti e gli uomini – anche i costumi, realizzati da Alessandra Gaudioso – conferiscono all’ambiente una dimensione asfissiante e asfittica, la stessa nella quale saranno accolti gli spettatori che ne diventeranno essi stessi parte integrante, al confine fra invenzione scenica e realtà.
Ulteriori informazioni e curiosità sullo spettacolo su www.lenuvole.com o a richiesta a info@lenuvole.com
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