“Adesso sì” è il nuovo lavoro discografico che segna il ritorno sulle scene, dopo 15 anni di assenza di Tiziano Gerosa. Il disco contiene 13 brani inediti dal taglio pop-rock, tutti scritti, arrangiati e prodotti dallo stesso Gerosa, con la partecipazione di illustri musicisti tra cui il batterista Lele Melotti (Paolo Conte, Fabrizio de Andrè, Vasco Rossi), il bassista Paolo Costa (Claudio Baglioni, Ornella Vanoni, Renato Zero), il chitarrista Luca Colombo (1ª chitarra dell’orchestra del Festival di Sanremo), il pianista Ernesto Vitolo (Pino Daniele, Edoardo Bennato, Giorgia) e il sassofonista Claudio Pascoli (Lucio Battisti, Ivano Fossati, Francesco Guccini, Franco Battiato). Un lavoro discografico molto importante per il cantautore e compositore di Cantù, con testi che descrivono ricordi e momenti di vita reale.
Di recente è uscito Adesso sì, un nuovo album di canzoni pop-rock scritte, arrangiate e prodotte da te. Parliamo di questo tuo ritorno sulle scene.
«Ho iniziato il mio percorso musicale negli anni ’80. Ho avuto modo di fare una bella esperienza in uno studio di registrazione molto importante, dove hanno suonato molti artisti come Dalla, Venditti, De Gregori. La mia avventura musicale dura 20 anni, passando da esperienza anche molto importanti. Ho lavorato con la Emi per sette anni in veste di autore, mi sono esibito in diversi festival italiani ed internazionali e ho aperto tutti i concerti del tour estivo di Roberto Vecchioni “Voglio una donna”. Ad un certo punto mi sono un po’ stancato dell’ambiente, nel senso che sono rimasto un po’ deluso perché doveva sempre succedere qualcosa che non avveniva mai. Nel frattempo gli impegni familiari crescevano, quindi ho decido di sospendere tutto per un bel periodo durato 15 anni, un silenzio interrotto da una canzone che ho sognato, ma che alla fine non l’ho neanche inserita nel disco. Un brano che ha segnato il mio risveglio. Nel 2016 ho incontrato Claudio Pascoli, decano dei sassofonisti italiani, col quale ho progettato il mio ritorno discografico.
Cosa rappresenta per te “Adesso sì”?
«È un disco pop rock dal sound raffinato ed internazionale con testi d’autore che descrivono ricordi e momenti di vita reale. Offre sonorità fresche, particolari e ben riconoscibili le ritmiche corpose ed i fiati presenti nella maggioranza dei brani conferiscono all’album un’atmosfera solare. È anche evidente il contributo che il pool di straordinari musicisti coinvolti nel progetto ha dato a questo mio nuovo lavoro, che fa della musica veramente suonata la sua cifra».
Ma cosa ti ha spinto a metterti di nuovo in gioco?
«Volevo fare il disco che volevo comprare. Avevo in mente un suono che non sentivo da molto tempo. Il suono con cui io sono cresciuto, la musica degli anni ’70 e’80, dove c’era molta musica suonata, dove il musicista suonava con gli assoli, la parola assolo oggi è sparita dalla circolazione musicale. Avevo l’esigenza di ritorno alla musica vera, centrale. Avevo in mento un suono che poi è quello che ho realizzato. Ovvero quella ritmica corposa, importante che non sentivo più da troppo tempo, con gli strumenti suonati, senza ombra di elettronica. Ci sono i fiati, sax, pianoforte, chitarra e voce».
Nel disco suonano musicisti del calibro del batterista Lele Melotti, il bassista Paolo Costa, il chitarrista Luca Colombo, il pianista Ernesto Vitolo e il sassofonista Claudio Pascoli.
«Un disco che rispecchiasse le mie esigenze poteva essere realizzato musicalmente soltanto con persone di una certa esperienza. Essendo artisti di un certo spessore e di una forte personalità, è stato più facile per uno come me entrare in perfetta sintonia. Nel momento in cui avevo i brani pronti, ho inviato i provini a loro, spiegando esattamente le mie esigenze. È stata una bellissima esperienza dal punto di vista professionale, ma soprattutto umana, perché con loro si è creata questa alchimia, questo suono così fresco, così spontaneo. Dico nuovo, ma in realtà non è così. È un ritorno alle origini».
Come e quando sono nati i brani dell’album?
«I brani sono nati strada facendo. Tutti parlano della vita. “Notte fonda” è un brano che ha subìto parecchie modifiche nel corso del tempo ma solo recentemente sono arrivato a questa versione definitiva che ho inserito nell’album. “Quando passa il temporale” ad esempio è la conclusione della metafora del temporale. Un po’ tutto il disco contiene una metafora. “Se” è uno sguardo positivo sulla variabilità e mutevolezza delle condizioni atmosferiche, metafora anche di quelle umane. “Un bacio”
sigilla un momento, il punto in cui due vite si toccano nel profondo, lasciandosi un’impronta indelebile nell’anima. E se ti fermi a pensare ritornano a galla gli odori ed i sapori. Ci sono baci che non puoi dimenticare».
Il singolo accompagnato dal video dell’omonimo brano che dà il titolo all’album è stato realizzato con la tecnica del disegno animato. Da dove nasce l’idea?
«Questa è una cosa che avevo in mente da tanto tempo. Essendo il produttore di me stesso, ho potuto realizzare tutte quello che avevo in mente. A me piace l’arte, il disegno, la grafica, ho voluto che il video fosse rappresentato utilizzando più di 4000 disegni a mano capaci di tradurre in immagini la storia raccontata nel brano. La regia è a cura di Emanuela Bartolotti, che ha realizzato in un mese e mezzo i disegni insieme a Stefano Palma, mentre il montaggio è a cura di Roberto Mencherini».