Tiziana De Giacomo è la ragazza della porta accanto che tutti vorrebbero avere, bella, simpatica, semplice, intelligente, una delle giovani leve del cinema e del teatro da tenere d’occhio.
Tiziana ha iniziato come fotomodella, e dopo svariati concorsi di bellezza e spot televisivi, arriva il primo ruolo a teatro con lo spettacolo “Giovanna D’Arco” di Bertolt Brecht per la regia di Gianluca Masone. Al cinema invece l’abbiamo vista in “Il seme della discordia” di Pappi Corsicato. Poliedrica professionalmente, attrice, presentatrice, conduttrice radiofonica, studia anche altre discipline, il canto e la pittura, insomma, non lascia niente al caso, una ragazza dagli innumerevoli interessi sotto il profilo artistico/culturale.
Presto la vedremo a teatro al fianco del grande maestro Antonio Casagrande in “Caffè notturno: c’è di peggio care signore”, e nelle sale con il film “All’improvviso un uomo” per la regia di Claudio Insegno, con Massimiliano Gallo e Biagio Izzo.
Modella, attrice di cinema e di teatro, conduttrice radiofonica, presentatrice, non ti sei fatta mancare niente…
«Ho iniziato questo percorso lavorando come modella, poi da lì sono passata a fare l’attrice, sia al cinema che a teatro, e, ultimamente, mi hanno proposto di condurre e presentare, perché questo settore mi piace a 360 gradi! Attualmente sono anche impegnata come aiuto regia in uno spettacolo di Maurizio Casagrande “E la musica mi gira intorno”. Per essere un artista completo, a mio parere, devi saper far tutto e tutto può servirti da insegnamento che può arricchire soltanto il tuo bagaglio artistico.»
Hai avuto il coraggio di dire anche qualche no a delle proposte lavorative?
«Qualche? Molti no. Recentemente ho appena detto no ad un film! Purtroppo, a un progetto devo appassionarmi, ma soprattutto, deve piacermi il personaggio, cercando di non nuocere il mio percorso artistico, poi a me piace lavorare in armonia e godermi il lavoro, quindi cerco di dire sempre no alle situazioni che possono crearmi disagio e, soprattutto, che non mi rendono soddisfacente e felice.»
So che vorresti fare del cinema americano, c’è qualche regista o attore in particolare con cui vorresti lavorare?E che genere di film ami?
«Beh, il mio regista preferito è Quentin Tarantino e, il mio attore Johnny Depp, al quale mi sono ispirata diverse volte. Tendenzialmente amo il cinema americano, come ben sappiamo gli americani nel cinema investono molto, lavorano su di un film mesi e mesi , portando a casa un ottimo prodotto anche dal punto di vista attoriale.»
E in Italia con chi ti piacerebbe lavorare?
«Giuseppe Tornatore, amo tantissimo il suo modo di girare.»
Sei una ragazza veramente semplice, senza superbia, nonostante il tuo crescente successo, pensi di mantenere questa tua dote, rara negli altri colleghi?
«Penso assolutamente di sì, perché questo lavoro lo faccio con passione, mettendo tutta me stessa, non credo di impazzire improvvisamente.»
Grazie al tuo incontro con l’attore Maurizio Casagrande hai amato ancora di più il teatro, come lo hai conosciuto e come ti ha trasmesso questo amore per il teatro?
«È stato tutto un caso. Diversi anni fa lavoravo in una trasmissione televisiva “Citofonare Poli”, che ebbe molto successo e spesso avevamo ospiti del calibro di Maurizio Casagrande e, lo conobbi lì. A distanza di mesi, feci un provino per un film, dove il protagonista era Maurizio Casagrande, quindi, come spesso succede, lo contattai dicendogli che speravo vivamente di essere scelta e lavorare con un grande maestro come lui. Il provino non andò a buon fine, ma dopo un po’ di settimane mi ricontatta e mi chiede se facevo teatro. Io, in quel periodo, frequentavo una scuola di recitazione teatrale, quindi avevo fatto ben poco, ma lui decide di provinarmi lo stesso, faceva la regia ad uno spettacolo e stava cercando una ragazza con le mie caratteristiche, che potesse interpretare un trans, ma doveva essere molto androgina e nello stesso tempo donna. Io impazzii dall’idea di poter lavorare per lui e di interpretare un personaggio così delicato e complesso. Dopo una serie di provini la scelta cade su di me. Forse è stato un colpo di fortuna, trovarmi nel posto giusto al momento giusto, ma sopratutto poter calcare un grande palco sotto la sua direzione per ben tre anni. Da quell’esperienza ho imparato 80% di quella che sono oggi.»
Ultimamente hai preso parte a una serata di beneficenza “Le donne l’arte di vivere” sei spesso impegnata nel sociale?
«Quando posso volentieri, sia economicamente che artisticamente, penso sia un nostro dovere, e un dovere di tutti.»
Che rapporti hai con i critici, c’è stato qualcosa che leggendo ti ha deluso o ti ha entusiasmato tanto da continuare?
«Credo che molte persone facciano questo lavoro senza avere le conoscenze e le capacità giuste per giudicare un personaggio e addirittura un lavoro teatrale o un film. Spesso leggo cose veramente assurde, anche offensive e credo che un giornalista o un critico non abbia nessun diritto a farlo, soprattutto quando non conosce la persona e non sa cosa c’è dietro a uno spettacolo teatrale e alla lavorazione di un film. È un lavoro molto più impegnativo, fatto di scelte, di errori, di ansie, e un critico o un giornalista, tutto questo purtroppo non lo capisce e non lo percepisce, e soprattutto non lo scrive.»
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo ruolo e di cosa si tratta Caffè notturno: c’è di peggio casa i signore?
«Libero adattamento di Antonio Casagrande alla novella “Caffè notturno” di LuigiPirandello.
L’opera pirandelliana si svolge in una piccola stazioncina di provincia in cui un uomo ama passare il suo tempo. Qui avviene un dialogo tra quest’ultimo e un avventore che, avendo perso il treno resta in attesa di un secondo treno in partenza. Rispettando in pieno il titolo che Pirandello dà a quest’atto unico, e cioè: dialogo metafisico di “L’Uomo dal fiore in bocca”, ci siamo chiesti se non fosse interessante provare a metterlo in scena con alcune modifiche drammaturgiche, basandoci su “Il gioco delle parti” dello stesso autore. Nella nostra rivisitazione, la storia si svolge, comunque, in una piccola stazione ferroviaria. A sostituire il malcapitato avventore, ci saranno tre ragazze che arrivano in scena, precipitosamente, litigando tra loro per aver perso il treno. Sono tre studentesse, io interpreto Tiziana, studentessa di medicina, che fa l’animatrice nei villaggi turistici, una ragazza molto napoletana, precisa per l’ordine, che litiga continuamente con la sua amica, trovandomi in siparietti molto comici e improvvisando l’attesa, un piccolo musical con brani di Raffaele Viviani.
La situazione cambierà, radicalmente, quando l’uomo confiderà loro di essere affetto da un tumore maligno e che gli restano pochi mesi di vita.»
Di imminente uscita il film “All’improvviso un uomo”, qual è il tuo ruolo?
«Il mio ruolo è di una giovane segretaria, Anna, che s’innamora del suo capo, vedovo, che ignora totalmente o meglio, non capisce che lei lo ama da sempre. Un ruolo molto dolce, delicato e romantico, che mi ha divertito e appassionato ad interpretarlo.»
Ami qualcosa in particolare guardare in tv?
«Guardo molto Sky, quindi il cinema. Ormai in televisione si vedono solo reality e talent show, programmi che a me non interessano molto, ad eccezione di “Tale e quale show”, ma c’e’ un motivo. È da circa un anno che studio canto e mi sono appassionata tantissimo a questa disciplina. Mi diverte vedere gli artisti che imitano dei cantanti, pur non essendoli, un po’come me!»
Le tue preferenze musicali?
«Amo tutto ciò che è bello e tutto ciò che è gradevole da ascoltare, non ho preferenze particolari. Ultimamente mi sono avvicinata molto alla musica perché, come già dicevo prima, canto.»
Progetti futuri?
«Da novembre sarò a teatro con “Caffè notturno: c’è di peggio care signore” con il grande maestro Antonio Casagrande, poi c’è un progetto, sia televisivo e cinematografico, ma non posso svelare di più per scaramanzia.»