La scrittrice Tina Simonelli, fin da piccola appassionata di scrittura e di arte in generale, nei suoi romanzi si è sempre rivolta alle donne, agli esclusi, alla solitudine, ai bambini, alla protezione degli animali e alle ingiustizie che la vita regala. Nel 2021 ha scritto “Lei”, storia di una ragazza violentata, e “La casa abbandonata”, dove vince l’amore sulla povertà. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’autrice per conoscere meglio il suo mondo artistico.
Fin da piccola hai nutrito l’interesse per la scrittura e l’arte in generale e nel corso degli anni hai scritto diversi libri. C’è stato un evento in particolare che ha dato inizio a tutto? Quando hai capito che questo mondo fosse parte del tuo cammino?
«Diciamo che l’interesse c’è sempre stato solo che ero timida nell’espormi. Non c’è stato nessuno evento particolare, solo il coraggio di scrivere ciò che sentivo dentro e subito ho capito che questo mondo faceva parte del mio cammino».
Di recente hai scritto “Lei” che racconta storia di una ragazza violentata. Come nasce questo libro?
«Lei è nata per il mancato rispetto delle donne. Ritengo questo libro un messaggio, affinché una donna che ha subito una violenza possa avere la forza e il coraggio di vivere incontrando l’amore. Ho cercato di trattare la violenza con delicatezza e con un messaggio di speranza e amore».
Nel 2005 hai scritto il romanzo e la sceneggiatura “La Settima Dimensione”, in italiano e in inglese. Anche per “Lei” sarà tradotto in altre lingue?
«Certo che vorrei tradurlo in più lingue, lo ritengo un modo di gridare al mondo il rispetto verso le donne, l’amore: quello che merita ogni donna di ricevere».
In questo 2021 hai scritto anche “La casa abbandonata”, dove vince l’amore sulla povertà. Ce ne vuoi parlare?
«La casa abbandonata rispecchia un po’ la mia infanzia in cui vivevo in povertà con tutta la mia famiglia e per istinto ho scritto ciò che sentivo, ricordando gesti contro la povertà. Oggi la vera povertà non viene rispettata. C’è troppa diversità tra ricchi e poveri».
Nel 2010 hai realizzato “La Farfalla Lily”. Questo però non era un semplice libro, ma un vero e proprio progetto in cui hai scritto le canzoni, i testi, la musica per un musical andato in scena diretto da Claudio Insegno. Hai mai pensato di riprendere quel progetto?
«Lo rifarei subito. È stata un’esperienza meravigliosa. Se avessi la possibilità di portarlo nuovamente in scena lo proporrei a livello internazionale e con un cast diverso. Riprenderlo è sicuramente uno dei miei sogni nel cassetto, ma la precedente esperienza mi ha lasciato l’amaro in bocca, quindi cambierei moltissime cose».
Dove trovi la giusta ispirazione per la tua arte?
«Credo sia dentro di me. Scrivere è un modo di esprimere me stessa, amo l’arte in generale e con i miei scritti metto fuori l’amore e tutto quello che contengono».
Cosa bolle in pentola per il 2022?
«Ho finito da poco la favola “La piccola Lily e il Natale” che sarà pubblicato in questi giorni, inoltre ho iniziato altri romanzi, per me è importante scrivere… ci sono tante cose in pentola».