The Vamps hanno appena annunciato che Somebody To You sarà il loro singolo estivo con Demi Lovato. Ma le sorprese per i dilaganti The Vamps non finiscono. The Vamps che si definiscono un gruppo heavy e non una boyband, sono in Italia per The Voice e un bagno di folla per il firmacopie del loro primo album, Meet The Vamps, che è stato già in top ten in Italia. E per questo siamo andati a incontrare una band che sembra diversa dalle altre per teenager.
Brad Simpson (voce e chitarra), James McVey (chitarra), Connor Ball (basso) e Tristan Evans (batteria) alla conferenza stampa italiana si sono presentati disponibili, sorridenti (più tra di loro che coi giornalisti) ma anche molto interessati alla loro carriera. «Siamo un gruppo di musicisti e siamo diversi dagli altri. Non ci facciamo dire cosa fare». E poi son corsi al ristorante prima delle sette di sera perché affamatissimi. Ecco le loro risposte alle domande dei media italiani.
Quali sono i vostri generi musicali preferiti?
«Spaziamo dal folk al country. Ci piace molto Taylor Swift, ma abbiamo anche influenze di rock anni 80. qualcuno di noi ascolta gli AC/DC, anzi, è grazie a loro che ci siamo avvvicinati al suono di chitarra. Poi abbiamo scoperto l’indie rock e i Foo Fighters. In comune tutti e 4 abbiamo l’amore per il pop e l’r’b, ma siamo in genere molto aperti su tutto, ascoltiamo quello che viene dalle classifiche e cerchiamo anche musica meno nota. Ci piacciono anche Green Day e ovviamente Ed Sheeran, che ha lavorato anche per noi.»
Il nome del gruppo richiama l’horror, come l’avete scelto?
«In verità solo due di noi sono davvero appassionati di horror. Dovevamo scegliere un nome che fosse unico e che desse idea di band. Non sappiamo come sia venuto fuori.»
I vostri testi parlano di relazioni e di ragazze. Nulla più?
«Sai che è molto difficile parlare di cose che non hai vissuto in prima persona, sarebbe subito percepito come non vero e quindi facciamo spazio a quello che conosciamo. Il disco è frutto di un lavoro di composizione di oltre tre anni. È abbastanza stupefacente che ci siano finite dentro delle canzoni che abbiamo scritto quando qualcuno di noi aveva 16 anni. Se ce l’avessero detto non ci avremo creduto.»
Come vi sentite oggi in mezzo alle folle adoranti?
«Siamo partiti da Youtube, mettendo le nostre cover acustiche e abbiamo avuto molto successo e per questo ci siamo consolidati una fanbase che non ci abbandona. Poi li abbiamo piano piano abituati alle nostre canzoni inedite. Siamo davvero fortunati, molti dicono che è un lavoro massacrante, per noi invece è come se fosse una vacanza tra migliori amici.»
È vero che non volete essere chiamati boyband?
«Se è detto nel senso che siamo ragazzi giovani, ok. Ma non siamo un vocal group, siamo più unaband di heavy rock a dire il vero. Suoniamo gli strumenti e siamo partecipi in tutte le sfaccettature del nostro lavoro. L’unica cosa è che ancora non ci è permesso di crescere la barba, ma lo faremo. I One Direction possono già farlo.»
Cosa consigliereste a un ragazzo che come voi vuole sfondare nella musica?
«Di non desistere e non farsi abbattere. Non lasciare il tuo strumento se il tuo compagno di classe si dedica a qualcosa di diverso. Credi in te stesso.»
Come inpiegate le attese di un tour mondiale?
«Quando siamo in hotel facciamo pieno di film, fiction, molto internet, molto tempo sui social network, perchè è da lì che siamo partiti e ringraziamo sempre i nostri fans. Poi c’è chi si è dedicato alla visione di serie tv stile maratona. A volte vediamo intere stagioni in un giorno.»
Siete contenti di essere accolti bene anche in America?
«Ci siamo divertiti molto con Taylor Swift al Superbowl e siamo molto grati di aver avuto l’occasione di vedere i nostri idoli dal vivo lì come lei e Ed Sheeran. Quello che ci ha colpito è quanto affiati fossero con i musicisti che lavorano con loro. Speriamo di evolverci in quel senso anche noi.»
Quindi tenete personalmente alla vostra crescita artistica?
«Certo, a Los Angeles siamo stati in studio due giorni per scrivere qualcosa per il secondo disco. Non sappiamo ancora che giro prenderà il nostro sound ma sappiamo di non poter deludere chi ci ascolta. Perchè siamo sicuri che la cosa principale per cui siamo qui è la musica.»
Litigate mai? Tra voi o con i vostri competitor?
«No tra di noi dobbiamo ammettere mai. E nemmeno con le altre band…piuttosto con i nostri gruppi passati, a volte ci è capitato di discutere su chi dovesse fare da headliner. Ma è acqua passata, capirete, non erano concerti importantissimi. Facevamo il giro dei pub suonando hard core.»
Sogni per l’immediato?
«Andare avanti assieme, migliorarci come musicisti e avere tante idee per un nuovo disco e magari anche una colonna sonora. Anche se una nostra canzone presto verrà utilizzata per un film di animazione.»