Abbiamo intervistato il duo electro-pop THE C.I.P. che, durante gli MTV DIGITAL DAYS che si sono tenuti qualche giorno fa alla Reggia di Venaria Reale di Torino, si è aggiudicato la vittoria per la categoria “Best New Generation Electro”. Quest’ultimo premio è stata un’ulteriore conferma da parte del gruppo che dall’uscita del loro album di debutto “Daydream”, arrivato al numero 1 della classifica Musica Elettronica di iTunes, continua ad essere una delle migliori rivelazioni degli ultimi mesi.
Com’è nata la vostra collaborazione?
«È nata in studio, noi veniamo da background diversi. È stata diciamo pura “combinazione” e sempre in studio poi è nato anche il nome del gruppo.»
THE C.I.P.: è un acronimo?
«No, in realtà no. A entrambi piaceva l’idea del nome spezzato, però anche del modo di dire “cheap” che significa “due lire”. Gli inglesi però non colgono quest’ambivalenza nel nome e ci chiamano con lo spelling delle varie lettere C.I.P. Ecco che adesso abbiamo uno stesso modo pronunciato in due modi diversi a seconda di dove ci troviamo.»
Avete anche un riscontro musicale diverso a seconda di dove vi troviate, non è vero?
«Si: è indubbiamente così. Stiamo crescendo molto in Australia e in Inghilterra e qui c’è ovviamente molta più competizione in quanto esistono gruppi più simili ai nostri. Allo stesso però, sul mercato musicale estero ci sono anche molte più possibilità. In Italia il nostro album di debutto si è aggiudicato il primo posto nella classifica della musica elettronica, adesso gli MTV, insomma per quanto ci riguarda non sta andando male neanche qui.»
Agli MTV digital days di certo non avete diviso il palco con gente qualunque: cosa avete provato?
«Emozione a mille! Non ci aspettavamo di arrivare in così poco tempo a dividere il palco con gruppi come i Planet Funk, né di vincere il premio né tantomeno di arrivare al primo posto nella classifica. Sapevamo che il nostro progetto era originale, ma il resto ci ha lasciati ugualmente di stucco! Emozioni e soddisfazioni difficili da spiegare a parole insomma…»
Il vostro album di debutto, “Daydream”, è venuto fuori dopo aver fatto una lunga selezione delle tracce da inserire. Come avete scelto quali brani lasciare e quali scartare?
«C’erano in ballo più di trenta tracce, abbiamo scelto di prendere come modello gruppi che qui non sono molto famosi, ma che lo sono invece all’estero. Abbiamo seguito delle linee guida insomma trovando un compromesso tra il pop elettronico e un dance dal clima tropicale potremmo dire, suoni e mood che rispecchiassero ciò di cui si parla nell’album.»
Ho visto su fb che siete quasi a 4000 fan! Siete un gruppo social?
«Certo: chiaramente puntiamo tutto sui social network: postiamo continuamente news e crediamo che le condivisioni siano un potenziale enorme di crescita e anche di conoscenza per la musica stessa.»
Lavorate insieme da un anno: quanto è cambiata la vostra vita?
«Buffo che ce lo domandi adesso, dopo che siamo stati nello stesso studio dove tutto è iniziato un anno fa. In un anno si sono iniziati a realizzare i nostri sogni e stiamo andando avanti inseguendone sempre di altri.»
Prossimi progetti?
«Stiamo organizzandoci per la produzione del nostro secondo singolo che gireremo in Australia dove faremo anche dei live, poi ci sposteremo a farne in Europa e speriamo di arrivare poi anche in Italia.»
Australia?
«Si, diciamo che adesso sarebbe lungo e complicato spiegare come mai uno di noi due vive lì.»
Magari potreste utilizzare questa storia lunga e complicata per il vostro secondo album…
«Questa sì che è un’idea! Ci penseremo…»