Tessa Gelisio, nota dal pubblico televisivo per la conduzione di Cotto e Mangiato all’interno di Studio Aperto e di InForma su Canale 5, da anni porta avanti con amore e dedizione i suoi progetti per la tutela ambientale e delle specie selvatiche. Esperta in ecologia e comunicazione, la Gelisio nell’ultimo periodo si sta occupando della campagna Amazzonia in Fiamme, con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni locali che vivono nel Parco Nazionale dello Jauaperi.
Quest’anno festeggi il ventennale della tua carriera televisiva. Cosa ricordi particolarmente di questo periodo caratterizzato da tante esperienze e soddisfazioni?
«Sono 20 anni di bellissime esperienze estremamente formative, perché ho sempre fatto programmi con dei contenuti dando quindi informazioni alle persone, le stesse informazioni che poi sono state utili anche per me. Sono programmi che mi hanno dato tantissimo, sia dal punto di vista personale, sia da quello professionale. Ho iniziato su Telemontecarlo per poi passare su La7, successivamente Rai1 e Rai2, fino ad approdare 17 anni fa a Mediaset. Posso dire che il mio percorso televisivo si è formato in Mediaset, che oggi considero come una famiglia. Conducendo programmi di natura o di cultura o di giornalismo, alla fine ho imparato tantissimo e quella per me è la cosa più ricca. Innanzitutto è un lavoro che mi piace, e questo fa la differenza perché si lavora veramente tanto. Dall’esterno si pensa che in televisione non facciamo nulla, ma in realtà gli addetti ai lavori sanno che si lavora tantissimo. È fondamentale poter svolgere una professione che piace, quindi mi ritengo molto fortunata».
Andando nello specifico del tuo lavoro, dal 2011 sei alla conduzione di Cotto e Mangiato, mentre dal 2014 di InForma, magazine di Canale 5 che parla di salute, medicina, benessere psicofisico e della qualità della vita. Come avviene il tuo lavoro ogni giorno?
«Sono programmi che ti impegnano quotidianamente, non tanto nella registrazione, quanto nella preparazione, nell’organizzazione. Essendo autrice e non solo conduttrice, il mio lavoro comporta molte ore di lavoro, poiché io partecipo attivamente con la squadra alla creazione del programma, quindi è molto più impegnativo».
Quali saranno le novità per il prossimo anno?
«Da settembre torno con Cotto e Mangiato – Il menù, la rubrica in onda dal lunedì al venerdì all’interno di Studio Aperto e in autunno torno con Cotto e Mangiato – Il menù, che è invece l’approfondimento, sempre in onda su Italia1 dal lunedì al venerdì alle 12.00. Per quanto riguarda le novità, ci saranno, ma ci stiamo lavorando».
Sei una donna impegnata anche nel sociale. Attraverso l’associazione forPlanet di cui sei Presidente, in questo ultimo periodo è stata avviata una raccolta fondi in favore dell’Amazzonia. Ce ne puoi parlare?
«Per l’Amazzonia siamo attivi con vari progetti da tanti anni. In questo periodo il focus è sugli incendi. Abbiamo lanciato la campagna Amazzonia in Fiamme, raccogliendo fondi per aiutare le popolazioni locali che vivono nel Parco Nazionale dello Jauaperi, al fine di proteggerle dagli incendi che sono legati alla deforestazione, ma anche ai cambiamenti climatici».
Quando hai fondato forPlanet e quali sono le principali campagne che avete lanciato e portato avanti?
«ForPlanet è nata circa 15 anni fa. Siamo un gruppo di amici, tutti volontari e negli anni abbiamo racconto fondi, per diverse campagne a sostegno di alcune popolazione e per l’acquisto di foreste tropicali. Abbiamo acquistato quasi mille ettari di foreste tropicali per salvarle e continuiamo a farlo. Inoltre sosteniamo l’Associazione Amazzonia Onlus che lavora nel Parco Nazionale dello Jauaperi e poi abbiamo curato progetti per la tutela della foresta tropicale di Sumatra, contribuendo a recuperare degli oranghi. Portiamo avanti tanti piccoli progetti, ma concreti».
Sei legata da giovanissima a gruppi per la tutela ambientale e per la tutela delle specie selvatiche. In che modo ti sei avvicinata?
«Ho sempre avuto questa sensibilità, che sicuramente è stata facilitata dalla famiglia di ambientalisti. I miei genitori mi hanno sempre parlato di tematiche ambientali, delle problematiche che mi hanno fatto viaggiare, riflettere, quindi diciamo che l’inizio è stato annaffiato dai miei genitori, poi, a 14 anni avevo questo grande amore per gli animali e ho iniziato a fare la volontaria in un centro di recupero tartarughe. Trascorrevo le mie estati in questo centro ed è stato per me un periodo di formazione e di stimolo altissimo, poiché a 14 anni ero in mezzo a biologi e ricercatori internazionali. Un ambiente molto stimolante che ha fatto crescere in me l’amore per la natura, ma soprattutto la consapevolezza delle tematiche ambientali. Da lì ho continuato collaborando con diverse associazioni, per poi diventare giornalista specializzata in queste tematiche. Diciamo che la mia è una missione, ovvero far capire alle persone che bisogna proteggere il nostro pianeta, perché è estremamente irrazionale quello che stiamo facendo. Siamo la specie più intelligente del mondo e ci stiamo suicidando».
Progetti per l’estate?
«Sto lavorando alla realizzazione di un nuovo libro, nel frattempo continuo con la mia attività sui social che è molto impegnativa e soddisfacente e per l’estate andrò in Sardegna ad occuparmi dell’altro lavoro, ovvero la cantina che ho creato. Produco vino nel sud della Sardegna. Un’attività imprenditoriale che devo dire è la cosa più difficile del mondo. Per me gli imprenditori sono degli eroi».