Presentato in concorso a Venezia il 2 settembre del 2012 e dopo una settimana di slittamento, Il 4 luglio 2013 uscirà in sala distribuito dalla (01distribution) “To the wonder” il nuovo e atteso film di Terrence Malick. Cogliamo quindi l’occasione per approfondire questo enigmatico artista che a novembre compirà 70 anni.
L’opera di Malick racconta personaggi soli, anime perse nel mondo, che cercano di trovare dentro se stessi il senso della vita.
C’è sempre attesa per i suoi film visto i lunghi tempi di preparazione e produzione dovuti alla perfezione e alla minuzia che ossessiona Terrence Malick, che nel 2005 ha ritirato dalle sale nordamericane la sua prima versione di “The new world” allo scopo di ridurre il film di 17 minuti, per poi farlo riuscire in una versione più corta l’anno dopo.
Solo sei lungometraggi e un corto in oltre 40 anni di carriera per questo cineasta che odia le serate di gala, le interviste (l’ultima risale al 1973) e ancor più la televisione. Volutamente isolato dallo star system Hollywoodiano, Malick produce da se i suoi progetti alternandoli alle sue varie attività: operaio ai pozzi di petrolio, professore di filosofia presso il MIT, giornalista, ornitologo.
I suoi film oltre che attesi sono sempre molto ambiti, sono tanti gli attori anche famosi, che richiedono di parteciparvi gratuitamente.
Il suo nuovo dramma sentimentale “To the wonder” vede come protagonisti Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem nel cast anche l’italiana Romina Mondello.
Come in tutti i film di Malick non mancano le sforbiciate al montaggio, che hanno estrapolato via dal film alcuni attori noti.
Anche “To the wonder” come il film precedente “The tree of life” ha nettamente diviso la critica, contestato e adorato per scelte stilistiche discutibili, come l’uso di ben 4 lingue diverse parlate nel film (inglese, francese, spagnolo e italiano) o come alcuni falsi attacchi di montaggio che rompono la fluidità delle immagini. Il film ha comunque portato a casa un premio, se pur minore, assegnato dal SIGNIS (associazione cattolica mondiale). Molto meglio erano andati “The tree of life” che si era aggiudicato la Palma d’oro nel 2011 e “La sottile linea rossa” Orso d’oro a Berlino nel 1999. Ricordiamo inoltre il premio per la regia a Cannes nel 1978 per il film “I giorni del cielo” e la vittoria nel 1974 al Festival di San Sebastiano con il suo primo lungometraggio “La rabbia giovane”.
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