Per questo Capodanno oltre a botti e biancheria rigorosamente rossa, si prepara anche una tempesta magnetica. Per il prossimo 31 dicembre, infatti, si prevede l’arrivo di uno sciame di particelle espulse dal Sole, che potrebbe incontrare il campo magnetico terrestre proprio il primo gennaio 2018.
Si tratta di una tempesta mite, ma spettacolare per le aurore polari che potrà produrre. Più precisamente l’Agenzia Americana per l’Atmosfera e degli Oceani (Noaa) prevede una tempesta di classe G1, ossia nel livello più basso nella scala da uno a cinque che ne misura l’intensità.
“Non sarà una tempesta eccezionale – ha spiegato Mauro Messerotti docente di Meteorologia dello Spazio all’Università di Trieste e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) – perché il Sole si sta avvicinando al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività”.
Le previsioni sono dunque quelle di una tempesta solare di intensità più bassa che interesserà soltanto le alte latitudini polari (sia nell’emisfero Nord che nell’emisfero Sud) e non si estenderà alle nostre latitudini. Sempre nelle latitudini polari, potrebbe quindi disturbare le comunicazioni sulle onde corte. La tempesta sarà innescata dall’arrivo di una raffica di “vento solare veloce” (ossia dello sciame di particelle espulse dal Sole), proveniente da un ‘buco’ che si è aperto nella parte più esterna dell’atmosfera solare e che scaglierà verso la Terra uno sciame di particelle cariche di energia. Si segnala che questo tipo di fenomeni si chiama ‘buchi coronali’ e sono normali in prossimità del verificarsi del minimo dell’attività solare, fase che la nostra stella attraversa ogni 11 anni (in attesa per il 2018-2019).