Puntuale, come tutti gli anni, alla vigilia dell’estate, Teatrolab 2013 è già pronto per il debutto. Questa volta si prevede un cartellone di grande stile artistico. In occasione della presentazione è stata allestita anche una mostrafotografica di tutti gli artisti, che negli anni, hanno invaso il suggestivo palco del Pompeilab e con l’esibizione delle ragazze dei Teatri delle Sguelfe e quella di Pasquale Sorrentino e Claudio Domestico.
Questa quarta rassegna di teatro indipendente nasce dalla febbrile ricchezza artistica di Enrico Vicinanza insieme alla collaborazione di Adelaide Oliano e naturalmente dal sostegno di tutti i volontari del Pompeilab.
Estro e cultura caratterizzano la grande personalità del controtenore e attore Enrico Vicinanza direttore artistico della rassegna.
Com’è nata la sua collaborazione con il PompeiLab?
«È nata quasi per gioco. Frequentavo questo posto e continuo a farlo per rilassarmi. Il fascino dell’ambiente industriale, questa situazione meravigliosa che fa da contrasto con i colori, si sposa bene con le luci serali e i colori della rappresentazione teatrali.
Il Pompeilab ce l’ho nel cuore, dopo due o tre anni che frequento assiduamente questo posto, mi basta guardare negli occhi le persone e trovare degli sguardi amici, per me questa è una grande conquista.»
Com’è stato lavorare con questo team di ragazzi volontari del PompeiLab?
«È un ottimo team di lavoro, che mi ha aiutato moltissimo. Senza di loro non credo ce l’avrei fatta.»
In questa rassegna c’è uno spettacolo per la sua regia “Amadeus.. genio e delitto!”, quanto è difficile curarne l’allestimento?
«Non è molto difficile, quando hai degli attori che regalano molto. Ho pensato all’ambientazione un po’ ludica, un po’noir, ma fatto di cose semplici. !”Amadeus” nasce dall’incontro con Adelaide Oliano, che mi ha folgorato e fatto pensare a Mozart.»
L’anno scorso, proprio al Pompeilab, lei ha tenuto uno spettacolo sulla musica barocca…
«Lo spettacolo di inaugurazione della rassegna Teatrolab 2012 è stato il sodalizio tra la mia artisticità e quella del Pompeilab. Anche in quell’occasione ho firmato la regia, insieme a Fiorenza Calogero. Amo molto le fusion tra musica e testo, dove il testo non sia troppo invasivo. Amo molto sentire, ascoltare, quindi credo che il testo deve essere inteso come un serpente che si insinua tra la musica e che non sia mai di troppo.»
Lei è controtenore, ma si sta avvicinando anche alla regia…
«Dio mi ha dato il dono della voce ed è per questo che studio e lavoro da anni senza tregua. Ma sono arrivato ad un punto della mia vita, della mia carriera, che solo questo non mi basta. Credo di essermi specializzato in questo repertorio e sarà anche questo mio estro che mi porta a cercare altre strade, a toccare la materia, plasmare il teatro dalla musica, dalla orchestra, dalla regia, alla scenografia, coreografia. Credo ch, un artista completo, debba sporcarsi le mani, lavorando scene e ciò rende completi. La musica è soltanto una faccia dell’essere artisti, ma un artista deve amare, plasmare la materia, dare forma ai sogni. Io sono un sognatore e un visionario, questo me lo riconosco perché penso, penso, penso, e tengo molto ai particolari, all’attrezzeria. Tutto questo mi è stato conferito dal lavorare con Roberto De Simone, un grande maestro che tiene molto all’attrezzeria scenica e a ogni particolare.»
Oltre a questa direzione artistica ci sono altri progetti?
«Sono tornato da poco dai paesi baltici, dove ho tenuto dei concerti sul barocco pugliese alle ambasciate italiane a Vilnius e a Riga. Il 31 maggio nella sala Scarlatti del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, terrò un concerto con ScarlattiLab, il mio gruppo di musica barocca, per la premiazione di un concorso da noi vinto. Forse sarò, al Colosseo di Roma, uno degli interpreti dei Carmina Burana di Orff, poi tante altre cose, ma non vorrei parlarne per il momento.»
Cos’è lo ScarlattiLab?
«ScarlattiLab è un progetto dell’associazione Scarlatti del Professore Lucio Sicca. Una delle più famose associazioni del Sud Italia, per quanto concerne la musica jazz, classica, che spesso mi ha permesso di esibirmi a Castel Sant’Elmo.»
Come ha iniziato?
«La mia era una famiglia di musicisti e amanti dell’arte. Ho sempre considerato la musica e la voce parte di me. Da bambino cantavo e non sapevo di avere questo dono, le cose nascono per caso, quando a scuola iniziavano a selezionarmi tra i solisti. Ho cominciato tardi il conservatorio. Mi sono diplomato in canto lirico con il massimo dei voti a Salerno e perfezionato a Napoli con il maestro Florio, con il quale continuo a frequentare un master di secondo livello, a dimostrazione che non è mai troppo tardi per studiare. Credo che lo studio sia un rigore necessario, per chi volesse intraprendere questa professione.»
E l’amore per il barocco?
«L’amore per il barocco nasce ad un provino teatrale in cui dovevo cantare. Un regista matto, di cui non faccio il nome, mi tirò un libro chiedendomi il perché mi fossi presentato a quel provino e soprattutto con quella voce. Poi, mi diede un dico, lo ascoltai, era lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi interpretato da un grandissimo controtenore inglese James Bowman. Rimasi folgorato, amore a prima vista, colpo di fulmine. Come un dardo mi trapassò il cuore, così decisi di studiare e di farlo veramente, perché volevo essere come quel cantante.»
La più grande soddisfazione che ha avuto?
«Ogni cosa che faccio è la mia grande soddisfazione, questa forse è la formula della mia arte, quello di essere fiero e contento e dare il massimo in ogni cosa che faccio. Certo ho avuto la possibilità di fare esperienze meravigliose, soprattutto con il maestro Roberto De Simone al San Carlo, dove sono stato solista di recente in un requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini. Essere solista e avere un nome in cartellone è sicuramente una gioia. Ma la stessa gioia l’ho avuta cantando insieme a grandi artisti come Pino De Vittorio, il maestro Florio, Peppe Barra e Ronconi. Anche se non mancheranno altre collaborazioni.»
Programma IV rassegna musicale e teatrale Teatrolab 2013, inizio spettacoli ore 21,30:
Giovedi 6 Giugno 2013
Anna Cappelli di Annibale Ruccello
con Antonella Morea
Regia di Fortunato Calvino; musiche a cura di Alberto Spisso;
Giovedi 27 Giugno 2013
Amadeus… genio e delitto!
con Adelaide Oliano, Mario Riccardi, Francesco Aliberti al pianoforte;
Adattamento testi, scene e regia di Enrico Vicinanza; Musiche di W.A. Mozart;
Giovedi 04 Luglio 2013
LeTarantelle del rimorso
Voce, chitarra, percussioni di Pino De Vittorio;
chitarra battente e chitarra classica di Marcello Vitale;
Domenica 14 luglio 2013
La Madre di Bertold Brecth
con Imma Villa, Antonio Agerola, Cinzia Cordella, Marco Di Prima, Annalisa Direttore,
Musciacco, Marianna Pastore, Antonio Piccolo. Regia di Carlo Cerciello.
Per info su spettacoli e biglietti:
Pompeilab Onlus Associazione Via Astolelle, 122 – 80045 Pompei (NA)
+39 3288775898, +39 3394881963, +39 3398666768
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