Domenica sera è andata in scena al Teatro Tirso De Molina, l’ultima serata di “Ti presento mio fratello” con Alessia Fabiani, Peppe Quintale, Stefano Sarcinelli e la partecipazione di Ernesto Lama, per la regia di Peppe Miale. La commedia brillante in scena per due settimane al teatro romano, ha fatto registrare un alto tasso di partecipazione di pubblico, decretandone anche un consenso dallo stesso, rapito dai ritmi e dall’interpretazione, oltre che dalle gag e battute, che arricchiscono lo spettacolo.
La storia narra di due fratelli, uno vive a Lugano e fa l’avvocato, l’altro vive a Napoli e fa il cantante. Due ambienti diversi, due stili di vita opposti che si rincontrano quando Peppe va a trovare il fratello a Lugano e si fa ospitare da lui e dalla moglie Petra. La coppia, apparentemente perfetta, nasconde l’insoddisfazione di non riuscire ad avere figli, nonostante provino in tutti i modi. L’arrivo di Peppe sconvolgerà la routine della coppia. Il finale è tutto da scoprire.
In scena appare evidente l’eterno contrasto da ordine e disordine, tra le differenze intrinseche fra nord e sud, fra regole e sotterfugi. Un continuo contrasto che spesso risulta essere solo uno stereotipo presente all’interno dei luoghi comuni che ci portiamo dietro e che vivono all’interno del nostro essere e della nostra società. Un’analisi attenta, precisa e decisa sull’argomento, posta in maniera divertente, senza tralasciare la parte riflessiva.
In scena quattro attori che stimolano costantemente l’attenzione del pubblico attraverso il loro essere, le loro battute, il loro modo di porsi sulla scena, in maniera ilare e con i ritmi serrati della comicità, così vicini ai protagonisti stessi.
Lo scambio di battute tra Quintale e Sarcinelli resta uno dei momenti più divertenti, superato solo dall’arrivo in scena di Lama. I tre insieme sulla scena, portano le risate e la commedia ad un alto livello di comicità. Tra queste una rivelazione, quella della Fabiani, che regge il confronto con i comici e nei momenti più esilaranti riesce a mantenere il suo ruolo con attenzione. Una squadra vincente seguita con attenzione dalla regia. Belle le musiche con annessa canzone in napoletano, che tra il primo e il secondo tempo, quasi introduce il successivo cambio di rotta dei rapporti familiari.
La scenografia, minimalista, moderna, raccoglie plauso e attenzione di chi assiste allo spettacolo, coordinando scene e situazioni. Uno spettacolo ben diretto ed interpretato, in un debutto, quello al Teatro Tirso De Molina, che porterà sicuramente successo ai componenti della compagnia.