Il Nuovo Teatro Sanità omaggia Manlio Santanelli, che l’11 febbraio compie ottant’anni, con una settimana di eventi dedicata al suo teatro.
Si inizia mercoledì 7 febbraio alle 20.30 con Processo a un autore, Manlio Santanelli alla sbarra si sottopone a un processo sul suo lavoro di drammaturgo, condotto da Edgardo Bellini e Mario Gelardi, nel ruolo di pubblici accusatori, a deporre a favore dello scrittore gli attori Federica Aiello, Roberto Azzurro, Fabio Cocifoglia, Marina Confalone, Isa Danieli, Michele Danubio, Gea Martire, Nello Mascia.
Si prosegue venerdì 9 febbraio alle ore 21.00 con il debutto di Domanda di desiderio, testo inedito di Santanelli, prodotto dal Nuovo Teatro Sanità. Lo spettacolo, che replica sabato 10 alla stessa ora e domenica 11 febbraio alle ore 18.00, è interpretato da Federica Aiello e Michele Danubio ed è diretto da Mario Gelardi; i costumi sono di Alessandra Gaudioso, le luci di Alessandro Messina. La nuova drammaturgia di Santanelli accende i riflettori sulla vita coniugale di Tommaso ed Emilia, una coppia di mezza età alla ricerca affannosa di nuovi stimoli per portare avanti il loro rapporto.
«Se un granello di sabbia riesce ad entrare in un ingranaggio – dice Santanelli – anche il più efficiente e protetto di questi può andare in tilt. Il rapporto che lega Tommaso ed Emilia non è certo un orologio di precisione e tuttavia con alti e bassi ha retto per decenni. Finché il granello non si inserisce tra loro nella forma di una singolare domanda che un vecchio compagno di scuola, mai più rivisto da quei lontani giorni, rivolge ad Emilia attraverso un messaggio telematico. In esso il mittente chiede alla destinataria (ed ottiene) il permesso di poterla desiderare, niente di più. Il messaggio è di quelli che non meriterebbero di venir presi in seria considerazione. Ma c’è un ‘ma’, ed è rappresentato dal desiderio, una pulsione indefinibile, incontrollabile ed illimitabile per natura. E tanto basta perché nella vita della nostra coppia saltino tutti gli equilibri faticosamente raggiunti nel tempo. Dopo una catena di reciproche accuse, di recriminazioni e di scabrose rivelazioni, Elena fa la valigia e infila la via della porta. Ma sarà capace di tener fede alla sua decisione?».
Nella consuetudine di un dopo pranzo come tanti, irrompe nella loro vita, una strana richiesta, un vecchio compagno di scuola di lei chiede l’autorizzazione a desiderarla. Il paradossale episodio avvia tra i due coniugi-avversari, il cui tavolo da pranzo si trasforma in tavolo da gioco e le posate in racchette, un gioco di coppia fatto di gelosie, ripicche, scherzi e forse qualche bugia, in cui la “pallina” spesso finisce negli occhi dei giocatori.
«Cos’altro se non la fantasia ‑ spiega Gelardi ‑ può rinnovare l’interesse tra i due? Cos’altro se non il gioco e l’ironia può riportare il colore della vita in una coppia che sembrare un po’ spenta? La scrittura di Santanelli, qui, diventa veloce e rimbalza tra i due personaggi, proprio come una pallina da ping pong impazzita. Un vero fraseggio musicale come un’opera di Mozart».