A trent’anni dalla prematura scomparsa di Annibale Ruccello, uno dei più grandi autori teatrali di fine Novecento, il Teatro Nuovo di Napoli lo ha ricordato ieri, 20 Ottobre, con una maratona di dodici ore (dalle 12:00 alle 24:00) fortemente voluta e bene organizzata dallo scrittore e critico teatrale Giulio Baffi.
Nato nel 1956 a Castellammare di Stabia, Annibale Ruccello studiò Antropologia Culturale alla Federico II di Napoli, laureandosi a pieni voti. L’incontro con gli studi teatrali di Roberto De Simone gli cambia la vita, inducendolo ad intraprendere l’arte del palcoscenico. Si ascrive così a quella generazione di artisti che – tra metà anni ’70 e ’80 – rivoluzionerà la scena partenopea e non solo, che si identifica nel nome del “Dopo Eduardo”, e che annovera nomi quali Enzo Moscato, Francesco Silvestri, Tonino Taiuti e tanti altri. Nella sua breve ed intensa carriera di drammaturgo, attore e regista, riesce a lasciarci una manciata di capolavori tuttora rappresentati in tutta Italia: da Le Cinque Rose Di Jennifer a Weekend, da Notturno Di Donna Con Ospiti (da vent’anni portato in giro da Giuliana De Sio) a Ferdinando, il suo capolavoro, cavallo di battaglia di Isa Danieli. Proprio per incontrare la grande attrice di Eduardo, quella sera del 12 Settembre 1986, Ruccello – che non amava la macchina – stava tornando da Roma a Napoli, dopo aver incassato l’importante Premio IDI per la Drammaturgia, e un importante assegno che avrebbe dato una svolta all’attività del suo gruppo, quando un terribile schianto segnò la fine di un sogno e l’impossibilità per il pubblico di beneficiare di chissà quanti altri capolavori. Ruccello si spense a soli trent’anni.
“Per questo trentennale – spiega Baffi – volevo organizzare qualcosa di diverso rispetto alla solita tavola rotonda che coinvolge solo pochi addetti ai lavori. Volevo coinvolgere il pubblico che lo ha amato, ma anche i giovani che ne hanno solo sentito parlare o che non lo conoscevano affatto, attraverso il ricordo di chi lo ha conosciuto o di persona o mettendo in scena i suoi testi”. Di qui, dunque, il coinvolgimento di tanti artisti che si sono avvicendati sullo storico palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli (dove Ruccello raccolse i primi successi), ricordandolo con brani delle sue opere o con semplici – ma non meno interessanti – aneddoti personali: da Igina Di Napoli (con lui la notte del tragico incidente) ad Antonella Romano; da Massimo Andrei a Franco Iavarone; da Mauro Carbonoli a Geppy Glejeses; da Enzo Moscato a Isa Danieli, e tanti altri ancora. Inoltre, per tutto il giorno, sono stati proiettati video inediti o dimenticati di interviste a Ruccello e brani delle sue pièce, grazie all’archivio delle Teche RAI e ad un importante contributo di Peppino Mazzotta, autore di un’intervista alla Signora Giuseppina, madre di Annibale, morta un anno fa. Infine, il commosso ricordo di Gerardo D’Andrea, amico di Giuseppina Ruccello e fondatore del Premio Ruccello Città di Positano.