Esce nelle sale “Sul Vulcano” film diretto dal regista Gianfranco Pannone e distribuito in tutta Italia dall’Istituto Luce-Cinecittà. Il film è ambientato in un posto unico al mondo, il Vesuvio, e, collocandosi tra passato e presente, si propone come un racconto a più voci sul delicato rapporto uomo-Natura, partendo dalla condizione storica dei napoletani, sempre in bilico tra filosofico fatalismo e dionisiaca vitalità.
E se fatalismo e vitalità, rivisitati oltre gli alibi che da secoli quasi immobilizzano Napoli, venissero assunti a valori di una rinnovata rinascita, fortemente mediterranea, dell’uomo moderno?
Tutto questo alla luce di un fatto, che chi vive su un vulcano porta storicamente dentro di sé: la Natura è più forte dell’uomo, persino oggi che l’uomo ha migliorato le proprie condizioni di vita.
Ecco che una nuova ecologia, in cui l’uomo torna a valutare i propri limiti, diviene necessaria, facendo tesoro di una storia millenaria: quella, appunto, di un vulcano intorno al quale vivono, più o meno consapevoli, centinaia di migliaia di persone.
Prodotto da Blue Film, con Rai Cinema, il film è stato presentato come evento speciale al 67°Festival del Film di Locarno.
Maria, Matteo e Yole: tre vite ai piedi del Vesuvio, in un luogo unico al mondo, ricco di miti, storia ed evocazioni letterarie. Maria, che vive e lavora in un’azienda florovivaistica ai piedi di una villa vesuviana in abbandono, “coltiva” anche le proprie curiosità intellettuali ed è una custode discreta del vulcano.
Matteo, pittore di talento, rimette in gioco le sue opere fatte con la lava, testimonianza di un legame profondo con la terra da cui non si è mai staccato.
Yole, cantante “neomelodica”, vive la propria libertà di giovane donna conciliandola con un’autentica devozione per la Madonna, espressione popolare di un sacro che ha sempre caratterizzato il Vesuvio, da Dioniso/Bacco a San Gennaro. E se il proverbiale fatalismo partenopeo, dietro cui vive ancora oggi una diffusa devozione religiosa, derivasse proprio dalla presenza del vulcano, che per ben due millenni ha dato e preso alla gente che vive sotto di lui? Ma oggi chi è più pericoloso? Il Vesuvio, che potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro, o l’uomo, che in meno di cent’anni ha prodotto danni d’ogni genere?
E sorge spontanea un’altra domanda: com’è stato possibile, tra case abusive e discariche d’ogni genere, produrre tanta bruttezza in così tanta bellezza?
Tra storie di vite vissute, preziosi materiali d’archivio ed evocazioni letterarie che vanno da Giordano Bruno al Marchese De Sade, da Giacomo Leopardi a Curzio Malaparte…, Sul Vulcano prova a dare un senso a una “terra pazza” che infine rappresenta tutti noi.