Marco Giallini torna a rivestire i panni di Rocco Schiavone, nell’omonima serie televisiva giunta alla sesta stagione. Una coproduzione Raifiction, Cross Productions e BetaFilm realizzata con il sostegno della Film Commission Valle d’Aosta. Diretta da Simone Spada, Rocco Schiavone – tratta dai romanzi e racconti di Antonio Manzini Editi in Italia da Sellerio – andrà in onda in 4 serate da 100 minuti, a partire dal 19 febbraio, alle ore 21.25 su Rai 2, mentre saranno disponibili su Raiplay tutti gli episodi.
Alla conferenza stampa hanno preso parte: Marco Giallini (Rocco Schiavone), Claudia Vismara (la viceispettrice Caterina Rispoli), Paolo Bernardini (Italo Pierron, il giovane poliziotto di cui Rocco non si fida più tanto), il regista Simone Spada e parte del cast.
Rocco Schiavone è sarcastico, nel senso più romanesco del termine, maleducato, cinico quanto basta; odia il suo lavoro, soprattutto odia Aosta. Però ha talento. Trasferito nel capoluogo valdostano per motivi disciplinari, è un uomo con un senso etico tutto personale, che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere. È sboccato, brusco e le sue azioni spesso esondano i margini della legalità. Un uomo con un passato oscuro, con molti scheletri nell’armadio. Ma sentiamo Marco Giallini cosa dice sulle evoluzioni di questo personaggio in questa prossima stagione.
«Mi hanno conferito la cittadinanza onoraria, quindi per me dopo tutti questi anni posso dire di sentirmi parte di questo luogo. Un po’ diverso è per il mio personaggio, Rocco Schiavone, che pur se si comincia finalmente ad ambientare ad Aosta, non ci torna volentieri, lo fa semplicemente per il suo lavoro. In questa sesta stagione vedremo un Rocco Schiavone sempre più ciancicato, perché ho dovuto perdere dei chili per un film che ho girato precedentemente e alla mia età 5 chili si vedono di più. Sicuramente una delle novità del mio personaggio è che sarà più tenero, meno alla ricerca dell’amore in tutti i sensi, più disilluso, un po’ meno presente alla vita di tutti i giorni».
Simone Spada, alla regia per la quarta stagione, racconta cosa ha apprezzato di più in questi anni di questo progetto.
«É una serie rodata, sì, ma che sorprende sempre. Mi piace sicuramente un po’ tutto di Schiavone, mi piace il mondo che creiamo, il tipo di temperatura, si può dire troppo, temperatura recitativa, che è una parola un po’ pesante, però mi piace pensarla così. Cerchiamo di fare qualcosa di diverso, partiamo anche da sceneggiature che vengono dai libri di Antonio. Poi come dice Marco, ormai la Val d’Aosta è diventata una casa. Sicuramente la parte più faticosa è stata quella organizzativa, produttiva, però la viviamo come una sfida, quindi è più stimolante poterla realizzare. La fatica c’è ma è relativa, insomma, perché poi quando finiamo delle giornate lavorative organizzate in un certo modo, riusciamo a creare dell’atmosfera che ci soddisfano, a raggiungere dei luoghi che sono un po’ più difficili, ci sentiamo molto soddisfatti. Ringrazio tutti quanti, attori, il produttore, tutti insomma, penso che sono anni che siamo una squadra ruotata, riusciamo a divertirci, a litigare anche tra di noi ed è tutto molto bello».
Claudia Vismara, che nella serie interpreta la viceispettrice Carolina Rispoli, la quale nel corso della serie è stata la preferita di Schiavone, e tra i due c’è stato un rapporto anche stretto, intimo.
«Sì, stretto, intimo. Nella seconda stagione, Caterina l’ha decisamente tradito e si porta ancora appresso i segni di questo tradimento. Credo che Rocco e Caterina non hanno mai smesso di volersi bene, anche se lui fa il burbero e dice che non è così, insomma Caterina non ha problemi ad ammetterlo. E durante queste quattro stagioni che sono seguite, il filo tra questi due personaggi non si è mai interrotto. Prima era la sua ossessione di Rocco, poi è tornata portando delle informazioni, insomma alla fine della quinta stagione, fondamentali, che daranno poi via a tutta la caccia ai fantasmi del passato di questa stagione. É un personaggio che mantiene un suo fascino, un suo mistero, perché Antonio Manzini qua non l’ha mai del tutto completato, questo mistero svelato, quindi l’avete visto anche nella clip, lei dice una lunga storia, quindi ancora dobbiamo capire esattamente dove ci porterà il personaggio di Caterina, però quest’anno torna ufficialmente nella questura di Aosta. Quindi vediamo che succede, insomma non possiamo dire quando succederà, ma questo rapporto in qualche modo prosegue e forse potrebbero esserci degli sviluppi».
Paolo Bernardini che è Italo Pierron, dice:
«Colgo l’occasione per ringraziare tutti quanti, il cast artistico e quello tecnico per avermi accolto benissimo. Dal primo giorno sul set era come se stessi già lì da parecchio tempo, nel senso che mi hanno fatto sentire a casa e non è così facile entrare in corsa. Mi hanno coccolato tutti quanti, grazie Marco, grazie Simone, la Rai, la Cross Production, la Valle d’Osta, sono stato bene, ho avuto anche la fortuna di conoscere tutti i ristoranti valdostani tramite voi anche, quindi. Il mio personaggio è molto combattuto, tra amore e odio, ma veramente agli estremi, e guarda Rocco Schiavone con molta difficoltà, perché vorrebbe delle cose e non le vorrebbe. Lui è un parente che non si è distaccato, ed è anche colpa mia, perché comunque le cose si fanno in due, credo sempre, e lo sto deludendo per delle scelte, per la fragilità del personaggio».
EPISODIO 1 “La ruzzica de li porci”
Il vicequestore Rocco Schiavone torna alla sua vita nella gelida Aosta. Ma il suo animo è appesantito dalla scoperta del tradimento di Sebastiano, responsabile della morte di Marina e membro della banda di Mastrodomenico, il dirigente degli Interni ora sotto processo a Roma. Alla vigilia della propria testimonianza in tribunale, Rocco non si sottrae al lavoro. Le “rotture di coglioni di decimo livello”, infatti, non mancano e Rocco indaga sulla morte di un giovane in alta montagna. Tallonato dall’imminente partenza per Roma, Rocco deve districarsi tra le bugie miste alle buone maniere di tre giovani altolocati in vacanza con la vittima. Ma le apparenze non lo ingannano e Rocco scava oltre la superficie delle cose per risolvere l’omicidio. Una volta a Roma, Schiavone affronta il proprio passato in aula: Mastrodomenico, Sebastiano, Marina e perfino l’ispettrice Caterina Rispoli. Intanto, ai piedi del Monte dei Cocci, viene rinvenuto un corpo senza vita e sul caso indaga la vecchia squadra romana di Schiavone. Ancora scottati dalla verità su Sebastiano, Brizio e Furio si arrovellano. Quest’ultimo vorrebbe vendicarsi ma Rocco lo dissuade. In occasione del Carnevale, tra vecchi affetti e i fantasmi di sempre, Rocco saluta quella vita che non gli appartiene più e si arrende alle ferite che porterà per sempre con sé.
EPISODIO 2 “OSSA LOQUUNTUR”
È un giorno come tanti quando Rocco Schiavone riceve la notizia del ritrovamento di alcune ossa in un bosco a pochi chilometri da Aosta. Immediatamente il vicequestore mobilita i suoi agenti, affiancati da Alberto Fumagalli, Michela Gambino ed altri esperti. Già dai primi rilievi emerge che le ossa appartengono a un bambino. La notizia sconvolge profondamente tutti, e Schiavone sospetta una violenza, concentrando le indagini sui casi di pedofilia nella zona. Perfino l’agente Italo Pierron si dà da fare, nonostante da tempo trascuri il proprio lavoro a causa del gioco d’azzardo, il losco giro di partite truccate che lo ha trasformato da vittima a carnefice. Rocco, infatti, non si fida più di lui, convinto che prima o poi Italo farà una brutta fine. Finalmente i resti trovano un’identità: si tratta di Mirko Sensini, scomparso sei anni prima ad Ivrea. La notizia devasta la madre, Amalia, e lo zio, Roberto. Nel frattempo, le indagini si concentrano sulla raccapricciante rete di chat pedofile scoperte nel dark web. Decifrare quelle conversazioni e svelare le identità degli utenti è imperativo per trovare i colpevoli. Nel mentre, Rocco e Scipioni indagano ad Ivrea cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Mirko. La distanza temporale, però, non aiuta e la pista più promettente si rivela un buco nell’acqua. Nonostante questo fallimento, Schiavone non si arrende. Sa che, per risolvere un caso così complesso, non può che perseverare. Purtroppo, chi non può che arrendersi al proprio destino è l’agente Italo Pierron.
EPISODIO 3 “Le ossa parlano”
Italo è ora costretto ad affrontare le gravi conseguenze delle proprie azioni. Nonostante gli sforzi di Schiavone per aiutarlo, il giovane agente sembra finalmente pronto ad assumersi le proprie responsabilità. È un duro colpo per tutta la squadra, ma Rocco incita i suoi a mantenere un basso profilo e a concentrarsi sull’indagine per risolvere l’omicidio di Mirko Sensini. Dopo alcune false piste, vengono individuati tre profili sospetti nelle chat dei pedofili della zona ma l’identità degli utenti rimane un mistero. Nel frattempo, la relazione tra Rocco e la giornalista Sandra Buccellato fatica a decollare, anche a causa del ritorno inaspettato di una vecchia fiamma del vicequestore. Schiavone, come sempre, si rifugia nel lavoro per sfuggire ai tormenti che lo assillano, ma una telefonata di Brizio gli annuncia una nuova preoccupazione: Furio è partito per il Sud America alla ricerca di Sebastiano. Grazie allo sforzo collettivo degli agenti e ad alcune felici intuizioni, i colpevoli dell’omicidio di Mirko acquistano un volto. Ma nessuno, nemmeno Schiavone, avrebbe potuto prevedere quanto la risoluzione di questo caso sarebbe stata dolorosa e sconvolgente.
EPISODIO 4 “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sudamerica?” Rocco Schiavone non ha nemmeno il tempo di prendere fiato dopo il terribile caso appena risolto, quando Brizio lo informa che Furio, partito per l’Argentina in cerca di Sebastiano, ha smesso di dare sue notizie. Cosa gli sarà successo? Temendo il peggio, Brizio e Rocco sono costretti a volare in Sudamerica alla ricerca dell’amico misteriosamente scomparso. In un paese straniero, senza contatti né indizi, non è facile mettersi sulle tracce di Furio. Ma grazie alle capacità investigative di Rocco e a qualche asso nella manica, finalmente Furio viene rintracciato a Buono Aires. I tre amici, riuniti, decidono di proseguire insieme decifrando gli ultimi indizi che conducono a Sebastiano. Nessuno di loro, però, sa cosa aspettarsi da quell’ultima tappa e come potranno reagire a un nuovo incontro con Sebastiano. Rocco, con il cuore sempre più pesante, porta con sé questo tragico dilemma fino alla fine del viaggio.
Il cast è composto da: Rocco Schiavone (Marco Giallini), Italo Pierron (Paolo Bernardini), Mimmo D’Intino (Christian Ginepro), Michele Deruta (Massimiliano Caprara), Ugo Casella (Gino Nardella), Antonio Scipioni (Alberto Lo Porto), Anatomopatologo Alberto Fumagalli (Massimo Reale), Procuratore Baldi (Filippo Dini), Questore Costa (Massimo Olcese), Sebastiano (Francesco Acquaroli), Brizio (Tullio Sorrentino), Furio (Mirko Frezza), Capo Della Scientifica Michela Gambino (Lorenza Indovina), Sandra Buccellato (Valeria Solarino), Marina (Miriam Dalmazio), Caterina Rispoli (Claudia Vismara).