Stritola è il titolo dell’ultimo album del giovane cantautore leccese Fulvio Spagnolo. Un mix di suoni e parole appassionate, il cui singolo tra il nome dall’omonimo titolo del lancio del lavoro discografico. La rotazione radiofonica del pezzo è ormai in pieno circuito ed il disco, disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme digitali si sta incontrando con una dinamica e positivissima risonanza. Otto sono i brani che compongono l’intera tracklist di Stritola: “Una sorpresa”, “Giochi a palla”, “Come cade”, “Distrutto”, “Conoscendoci”, “Cortesi attenzioni”, “Non torno” ed a chiudere il cerchio, “Stritola” che si coglie come intero fil conduttore. Stritola nasce dal desiderio di descrivere la storia quotidiana di un uomo che si scontra con la molteplicità di un vissuto intenso di ogni forma di emozione. Un uomo che si confonde tra il distacco da tutto e la sua immancabile necessità di farsi rapire da ogni bellezza che l’amore offre. Storie di vita quotidiana dunque che vengono descritte e musicate seguendo un linguaggio puramente metaforico. Abbiamo per l’occasione voluto conoscere più intimamente la nota ispiratrice del cantautore, abbiamo scelto di scambiare quattro chiacchiere con Fulvio Spagnolo.
Fulvio nel tuo singolo compaiono contenuti intensi.. l’amore, la bellezza, la loro infinità…Apparentemente la mia domanda suonerà scontata…tu nella vita su che scala poni questi “elementi”?
«Cerco di collocarli al primo posto, sopra tutto e tutti, eppure la vita non sempre lo permette!! Malgrado ciò nelle canzoni e nei quadri è possibile fissarne il ricordo.»
Il tuo estro artistico come si incontra con la propensione alla musica? Che legame coesiste?
«Credo che suonare uno strumento o saper disegnare non voglia dire essere un artista, ma che vivere, osservare, scrutare, sentire, capire, alimentare l’empatia tra se stessi ed il mondo consenta di individuare la strada giusta per esprimersi.»
Il concetto di metafora sembra essere la prerogativa del tuo “fare musica”. Quanto c’è di personale? nel senso che, trovi che la vita vada vissuta seguendo questa “chiave”?
«L’utilizzo nelle mie canzoni di metafore, ossimori e altro ancora nasce spontaneo. Spesso le mie frasi sono viscerali ed il fatto che , scontrandosi tra loro, quasi creino un disequilibrio è assolutamente voluto. Forse si, vivo ed ho vissuto la mia vita visceralmente non tanto metaforicamente.»
Stritola, un suono vocale decisamente forte quello del tuo nuovo lavoro discografico. E’ un inno un po’ selvaggio ad abbracciare il vivere quotidiano?
«Assolutamente sì, un inno selvaggio che oltre a confluire in questa canzone, rappresenta il mio modo di vivere la vita.»
Il tuo percorso di cantautore appare in dinamica ascesa. In che modo ti rapporti al successo?
«Grazie per la domanda, tuttavia il percorso è lungo e complesso e le strade sono spesso sterrate in questo campo: voglio assolutamente continuare e migliorare.»