“Storiacce” apre la stagione 2024/25 del Teatro Instabile Napoli di Vico del Fico al Purgatorio 38 di Napoli.
“La stagione ‘24/25 ha tantissime novità- ha dichiarato l’attore e regista Gianni Sallustro direttore artistico del Tin- , molti gli artisti affermati presenti nella
programmazione,
ma soprattutto abbiamo deciso di dare spazio a giovani artisti talentuosi , anche se meno affermati.
Inoltre è cresciuto in maniera esponenziale il nostro centro di produzioni in collaborazione con i giovani dell’ Accademia del
Teatro e del Cinema di Ottaviano.
Il nostro obiettivo è quello di educare al Classico, senza escludere le novità e tematiche attuali”.
“Storiacce” di Francesco Silvestri, Davide Morganti, Alessandro Rak con la regia di Stefano Amatucci vede in scena Lorenzo Sarcinelli, Gianluca Pugliese,
Antonio Ciorfito, Guido Arciuolo con la partecipazione straordinaria di Rosaria De Cicco(nella serata del 23novembre )e Luisa Amatucci(nella serata del 24).
Lo spettacolo “Storiacce” punta l’attenzione sui conflitti, le guerre perpetuate dal sistema allo scopo di mantenere uno stato di paura ,tensione, precarietà, che ci fa
scoprire fragili, soli, indifesi e infelici.
Il testo di grande attualità ci dà la possibilità di entrare e toccare con mano le vite di altre persone, mondi che di solito sono
interdetti:
questo è molto terapeutico per noi spettatori che possiamo trarne spunti di riflessione sui molti mali che affliggono da sempre l’essere umano.
Il racconto dello spettacolo si snoda toccando vari argomenti :
l’entusiasmo dei soldati che vogliono combattere per difendere il proprio paese dal nemico invasore,
il dramma di chi scappa dal proprio paese in guerra nella speranza di un futuro migliore, il dolore di chi ha visto morire ingiustamente i propri cari.
Può un essere umano commettere simili atrocità?
E’ necessario raccontare storie come queste , perché attraverso il Teatro , che deve avere una funzione sociale ed educativa, bisogna aprire le coscienze e guardare oltre
un omologato pensiero unico.
Merito del regista è quello di essere riuscito a stemperare il pathos e la tensione che questi argomenti suggeriscono, inserendo nello spettacolo intermezzi musicali che
attingono dalla canzone classica napoletana.
Particolarmente dissacrante e ironica la diserzione del soldato Ario e di un suo amico che si inventano presunte patologie
per non andare in guerra.
Si può essere felici durante la guerra?
I bambini giocano alla guerra, è raro che giocano alla pace!
A tal riguardo l’attrice Luisa Amatucci legge un monologo dello scrittore Davide Morganti sulla guerra vista attraverso gli occhi di una bambina innocente che
testimone diretta dei dolorosi giorni del regime ne coglie gli aspetti più dissacranti e inediti.
Lo spettacolo ,grazie alla bravura e professionalità degli attori in scena e alla sapiente regia, ha il merito di accendere negli spettatori una luminescenza emotiva
rara, mai banale.
La freschezza, la forza dell’ interpretazione degli attori in scena ne fanno un catalizzatore naturale, rendendo superfluo ogni altro accorgimento
teatrale.
Auspicando un recupero della sacralità della vita che si va sempre più perdendo, scuotendoci dall’ indifferenza nella quale stiamo naufragando sempre più,
soprattutto alla luce delle attuali guerre che si stanno consumando nel mondo!
Da vedere e rivedere.