Il celebre maestro della fotografia Vittorio Storaro, ha tenuto un’incantevole lezione di fotografia all’interno della sezione “Parliamo di cinema”, in occasione dell’Ischia Film Festival.
Ha definito la fotografia come “scrittura della luce”. Ha ricordato le sue collaborazioni passate e i personaggi che l’hanno guidato professionalmente in questi anni. Ha colpito tutti annoverando Walt Disney tra i suoi maestri. «Biancaneve è un esempio brillante di come mostrare il mondo attraverso la fisiologia dei colori». E infine ha parlato del suo prossimo progetto, un kolossal, che lo ha impegnato in Medio Oriente. «Sono stato chiamato in Iran da uno dei più grandi registi del medio Oriente insieme a Kiarostami, Majid Majidi, il quale ha girato una trilogia sulla vita del profeta dell’Islam. La prima parte del lavoro racconta l’infanzia di Maometto, il progetto mi è parso da subito interessante. Dalla visione di alcuni miei lavori tra cui “Il piccolo Buddha” e “L’ultimo imperatore”, Majid Majidi ha capito che io potevo dargli la rappresentazione figurativa che stava cercando. Sono stato in Iran per un anno e mi sono reso conto di essere stato fortunato. Ho collaborato ad uno dei più grandi progetti epici della storia del cinema, ad uno di quei lavori che hanno un fondamento sociologico, sentimentale e spirituale molto profondo. Film di questo tipo non sono solo dei blockbuster americani, che hanno solo grandi effetti speciali e sono privi del senso della civiltà dell’uomo. Partecipare a questo progetto è stato un modo di conoscere me stesso attraverso la vita di grandi personaggi della storia. Tutti noi cerchiamo le risposte alle domande fondamentali della vita attraverso quello che facciamo”.
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