Quattordici spettacoli in scena, due distinte formule di abbonamento e ulteriori progetti collaterali caratterizzano la prossima stagione teatrale del teatro Nuovo.
Spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Pierpaolo Sepe, Antonio Latella, Enrico Ianniello, Claudio Di Palma, Fabrizio Arcuri, Enzo Moscato, Tiziano Turci, che tracceranno i contorni della prossima stagione teatrale della sala di via Montecalvario, le cui scelte sono orientate sulla varietà di linguaggi e contenuti, articolate in maniera omogenea all’intero programma artistico, di cui la stagione diverrà espressione.
A inaugurare la stagione teatrale, sabato 28 settembre (e poi dall’1 al 13 ottobre), sarà lo spettacolo Napoli ’43 scritto e diretto da Enzo Moscato, con Antonio Casagrande, Benedetto Casillo, Cristina Donadio, Enzo Moscato. Si tratta di un lavoro di scrittura, un’operazione sulla storia della città; a settant’anni dall’occupazione nazista e dalle gloriose Quattro Giornate che i Napoletani condussero per scacciare i Tedeschi dalla città, se ne rinarrano in scena gli eventi, i sentimenti, le figure popolari, trasfigurandoli e riporgendoceli come un affascinante Cunto Leggendario. Un atto d’amore civile per Napoli.
Il 29 ottobre prende il via l’abbonamento a 10 spettacoli con Fausto Russo Alesi, che porta in scena in forma di assola, tanti assoli per ogni personaggio, Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, di cui firma anche la regia.
Dopo il grande successo di Anna Cappelli, Maria Paiato si misura con Medea di Seneca, un personaggio estremo e definitivo, diretta da Pierpaolo Sepe, in scena da venerdì 22 novembre.
Mariano Rigillo sarà protagonista, da martedì 3 dicembre, di Ferito a morte – Preludio di Raffaele La Capri con la regia di Claudio Di Palma.
Da martedì 10 dicembre Enzo Vetrano e Stefano Randisi porteranno sul palcoscenico del Teatro Nuovo Totò e Vicè di Franco Scaldati recentemente scomparso. Umanità, poesia ed arte attoriale in uno spettacolo molto profondo che appartiene a tutti noi.Da martedì 19 dicembre, e per tutti il periodo delle festività, Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello, Giovanni Ludeno saranno i protagonisti di Jucatùre di Pau Mirò, per la regia di Enrico Ianniello. In un vecchio appartamento, intorno a un tavolo, sotto una lampada, quattro uomini, un barbiere, un becchino, un attore e un professore di matematica, giocano a carte. L’appartamento è un rifugio dove tutti i fallimenti sono accettati, permessi. Il fallimento è la regola, non l’eccezione.
La programmazione del nuovo anno avrà inizio, martedì 14 gennaio, con lo spettacolo Pretty, un motivo per essere carini di Neil LaBute, con Filippo Nigro, Fabrizia Sacchi, Paolo Briguglia, per la regia di Fabrizio Arcuri. E’ una commedia su chiacchiere e incomprensioni così come lo sono sulla fiducia e sull’amore, fondamenti delle relazioni umane, che porta a esprimere il nostro vero pensiero.
Da martedì 21 gennaio, Benedetto Casillo, Roberto Del Gaudio, Marco Manchisi, Aida Talliente saranno in scena per Sik Sik, l’artefice magico di Eduardo De Filippo, per la regia di Pierpaolo Sepe. Il regista partenopeo mette in scena uno studio sull’evoluzione della scrittura eduardiana e, insieme, una rilettura personalissima e fortemente contemporanea.
Marco Paolini sarà interprete, da martedì 18 febbraio con ITIS Galileo, spettacolo scritto a quattro mani con Francesco Niccolini. Essere geniale, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento curioso che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo.
Ritorna al Teatro Nuovo, da martedì 25 febbraio, Stefano Accorsi, in scena con Marco Baliani, anche autore e regista, per Giocando con l’Orlando. Accorsi e Baliani saltano su e scendono giù dai cavalli in corsa nella giostra in un ludico e ironico carosello di corpi e voci dandosi l’un l’altro a volte la spinta dell’abbrivio a volte l’inciampo dell’ostacolo, cambiando modi e toni del parlare, narrando, monologando e dialogando.
Da martedì 11 marzo Moni Ovadia sarà in scena con Cabaret Yiddish, affiancato dalle musiche suonate dal vivo da Maurizio Deho’, Paolo Rocca, Albert Florian Mihai e Luca Garlaschelli. Un vademecum chiaro ed esplicito quello di Moni Ovadia, che, fin dal titolo, invita il pubblico a seguirlo attraverso un viaggio d’esplorazione nella cultura delle proprie origini.
La formula di abbonamento a quattro spettacoli prenderà il via, martedì 1 ottobre, con lo spettacolo Napoli ’43 scritto e diretto da Enzo Moscato.
Giovedì 14 novembre, il regista Antonio Latella porterà in scena A.H. scritto a quattro mani con Federico Bellini e interpretato da Francesco Manetti. “E se invece di mettere i baffi alla Gioconda li togliessimo a Hitler?”. Questa domanda non vuole essere una provocazione ma è, nella sua assurdità, il punto interrogativo da cui partiamo. Spostare lo sguardo da quel quadratino peloso, quella mosca sotto il naso maschera dell’orrore di tutto il ‘900, a qualcosa d’interiore, di terribilmente intimo, umano.
La programmazione proseguirà, da giovedì 6 febbraio, con Cronaca di una crisi annunciata, originale live set per voce, piano e chitarra con Tiziano Turci, che firma anche la regia, Rossella Teramano, Elia Moretti e Stefano Napoli. E’ una cronistoria appassionata dello sviluppo del pensiero economico liberista e delle sue principali manifestazioni dagli anni ’60 fino all’Europa di domani.
A chiudere la quaterna di spettacoli, da giovedì 27 marzo, saranno Marco Baliani e Maria Maglietta in Identità, per la regia di Marco Baliani. La parola Identità ci viene incontro in ogni momento della nostra vita sociale, oggi, più ancora di quanto non accadesse anni fa. È come una parola puntaspilli, dove vanno a infilarsi e convergere una pluralità di temi, di sostanze, ma anche di racconti.
Un programma ricco per un teatro sempre attento alla contemporaneità dei linguaggi.
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