Quindici spettacoli in scena, fra abbonamento e fuori abbonamento, compongono il cartellone 2015-16 del Teatro Nuovo di Napoli.
Il Teatro napoletano ospiterà spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Toni Servillo, Arturo Cirillo, Enzo Moscato, Maurizio Scaparro, Carlo Cerciello, Pierpaolo Sepe, Luciano Melchionna, Mimo Borrelli, Fausto Paravidino, che tracceranno le linee artistiche della prossima stagione teatrale della palcoscenico partenopeo, le cui scelte sono sempre orientate sulla molteplicità di linguaggi e contenuti, articolati in maniera conforme all’intero programma artistico, di cui la stagione sarà vera espressione.
A inaugurare la stagione teatrale in abbonamento, mercoledì 11 novembre (in scena fino al 15), sarà lo spettacolo “Grand’Estate” scritto, diretto e interpretato da Enzo Moscato. Voci e corpi in scena per una narrazione delirante di ben quattro decenni e oltre di cronaca o di storia napoletana ed internazionale. Voci e corpi in scena per un intricato labirinto di figure ed eventi, catastrofi e repentine resurrezioni, detti col tono sornione di chi narra una saga mediterranea d’irresistibile comicità, d’ incontenibile sarcasmo.
Dal 2 al 6 dicembre, Paolo Mazzarelli e Lino Musella porteranno in scena “Le strategie fatali”, di cui sono interpreti con Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani. Con questo nuovo spettacolo, gli autori affrontano i grandi miti contemporanei come il denaro e il successo ma anche l’amore, la seduzione, il desiderio, l’osceno e le grandi paure collettive ed individuali: il terrorismo, la mancanza di lavoro, la violazione della privacy.
Da mercoledì 16 a domenica 20 dicembre, Mimmo Borelli, in veste di autore, interprete e regista, sarò in scena con lo spettacolo “Malacrescita”, tratto dalla tragedia “La Madre: ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma“. La storia è riguarda tale Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, nel nome già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga, strega furente. La bambina è segnata dalle barbarie maschili fin dall’età di sette anni.
Chiara Caselli e Paolo Valerio saranno gli interpreti di “Le ho mai raccontato del Vento del Nord” di Daniel Glattauer, in scena dal 20 al 24 gennaio 2016, per la regia di Paolo Valerio. Una mail all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l’impaccio iniziale, s’instaura un’amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate d’ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi.
Il regista Maurizio Scaparro porterà in scena, dal 27 al 31 gennaio 2016, “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera, Michele Di Girolamo. I due vagabondi protagonisti dell’opera, Vladimiro/Didi ed Estragone/Gogo, sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, segnato fin dalla nascita.
Dal 10 al 14 febbraio 2016, Maria Paiato e Arianna Scommegna sono le “Due donne che ballano” di Josep Maria Benet i Jornet, per la regia di Veronica Cruciani. Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Tutte e due schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella solitudine delle rispettive vite, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortevole.
Francesco Saponaro porterà in scena, dal 24 al 28 febbraio, “Calderón” di Pier Paolo Pasolini, con Andrea Renzi e altri attori in via di definizione. In “Calderón”, ispirato a “La vida es sueño”, i personaggi dell’opera originale agiscono nella Spagna franchista del 1967, correlativo oggettivo del nostro presente, consegnato dalla storia al crollo definitivo dei sogni e delle utopie.La programmazione proseguirà, dal 2 al 6 marzo 2016, con “Shakespea Re di Napoli” scritto e diretto da Ruggero Cappuccio, con Claudio Di Palma e Ciro Damiano. Lo spettacolo, che da vent’anni attraversa i palcoscenici dei teatri italiani ed esteri, ritorna a Napoli. La messinscena, nata al Festival di Sant’Arcangelo nel 1994, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. “Shakespea Re di Napoli” continua ad affascinare platee e generazioni diverse, costituendo uno dei rarissimi esempi di lunga durata nell’ambito delle piccole produzioni private italiane.
Dal 16 al 20 marzo 2016, sarà la volta di Fausto Paravidino, autore e regista de “I Vicini” con Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Davide Lorino, Monica Samassa, Sara Putignano. E’ una pièce sulle nostre paure. Sulle nostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. Sulle nostre paure reali che sono le nostre paure immaginarie. È una pièce su noi stessi, sugli altri, su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che è reale, su quello che è immaginato, su quello che è reale perché è immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro.
A chiudere il programma in abbonamento, dal 30 marzo al 3 aprile 2016 sarà Toni Servillo in “Toni Servillo legge Napoli”. E’ un viaggio nelle parole di Napoli, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo e Antonio De Curtis, fino alla voce contemporanea di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni e Giuseppe Montesano. Ne emerge una fuga dalle icone più obsolete della napoletanità, ma, insieme, un bisogno perentorio di non rinunciare ad una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura.
La programmazione fuori abbonamento proporrà cinque spettacoli, e prenderà il via venerdì 27 novembre (repliche fino al 29) con “L’amore per le cose assenti” testo e regia di Luciano Melchionna, con attori in via di definizione. Un’esilarante, impietosa, autopsia dei sentimenti. Un confronto non più mediato dai sensi di colpa, sterminati ormai, implacabilmente, dalla voglia di verità che anima i due protagonisti della storia. Liberi dal peso delle parole mai dette, approderanno a una risoluzione spiazzante, per loro.
Dal 10 al 13 dicembre, negli spazi della Sala Assoli, il regista Pierpaolo Sepe porterà in scena “Crave” di Sarah Kane, con Gabriele Colferai, Dacia D’Acunto, Gabriele Guerra, Morena Rastelli. Autrice britannica prematuramente scomparsa nel 1999, Sarah Kane nella sua breve vita ha scritto cinque testi teatrali. Inizialmente accusata di essere volutamente provocatoria, per i temi trattati, in realta la Kane ha dimostrato notevoli capacità stilistiche, indagando gli abissi del dolore e del desiderio, della speranza e della disperazione.
Dal 15 al 17 gennaio 2016, sarà in scena “Scende giù per Toledo” di Giuseppe Patroni Griffi, diretto e interpretato da Arturo Cirillo. Un flusso di parole che diventano carne, e spesso danza. Un tango disperato, un folleggiare sul baratro, un urlare per non morire. Sorella immaginaria, e precorritrice della Jennifer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la protagonista Rosalinda Sprint attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c’è.
Il regista Carlo Cerciello dirige Imma Villa in “Scannasurice” di Enzo Moscato, in scena dal 17 al 21 febbraio 2016. E’ una sorta di discesa agli “inferi”, post terremoto, di un personaggio dall’identità androgina nell’ipogeo napoletano, dove abita, all’interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della napoletanità, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee, dalla Bella ‘mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti simbolo della sua condizione, alla ricerca di un’identità smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità terremotata.
Ultimo appuntamento della programmazione fuori abbonamento, dal 15 al 17 aprile 2016, è con Milvia Marigliano in “Ombretta Calco” di Sergio Pierattini, per la regia di Peppino Mazzotta. Ombretta sta facendo un viaggio, il viaggio più importante della sua vita. Un viaggio fuori dai vincoli imposti dal tempo e dallo spazio. Mentre procede, senza soluzione di continuità, nel passare in rassegna i momenti più significativi della sua esistenza, ne comprende il senso. Riemergono dalla sua anima fallimenti, dolori, frustrazioni, debolezze, illusioni, tenerezze, slanci incoscienti verso un futuro che sarà sicuramente migliore, desideri legittimi di una vita normale, inclusa in affetti confortanti e routines rassicuranti.
La proposta artistica del Teatro Nuovo di Napoli rafforza e consolida il suo essere luogo di ospitalità, d’idee e di confronto artistico costante, estendendo lo sguardo a nuove iniziative e progetti collaterali in via di definizione, e “offrendo” i suoi spazi ad alcune fra le più interessanti espressioni artistiche del territorio.
Ultimo appuntamento della programmazione fuori abbonamento, dal 15 al 17 aprile 2016, è con Milvia Marigliano in Ombretta Calco di Sergio Pierattini, per la regia di Peppino Mazzotta. Ombretta sta facendo un viaggio, il viaggio più importante della sua vita. Un viaggio fuori dai vincoli imposti dal tempo e dallo spazio. Mentre procede, senza soluzione di continuità, nel passare in rassegna i momenti più significativi della sua esistenza, ne comprende il senso. Riemergono dalla sua anima fallimenti, dolori, frustrazioni, debolezze, illusioni, tenerezze, slanci incoscienti verso un futuro che sarà sicuramente migliore, desideri legittimi di una vita normale, inclusa in affetti confortanti e routines rassicuranti.
La proposta artistica del Teatro Nuovo di Napoli rafforza e consolida il suo essere luogo di ospitalità, d’idee e di confronto artistico costante, estendendo lo sguardo a nuove iniziative e progetti collaterali in via di definizione, e “offrendo” i suoi spazi ad alcune fra le più interessanti espressioni artistiche del territorio.