Il meridiano di Greenwich, la longitudine zero (ossia il punto di riferimento stabilito nel 1884 dal quale prende inizio la griglia per identificare con precisione qualsiasi punto sul nostro pianeta), che si riteneva immodificabile è stato invece spostato di 334 piedi (pari a 101,80 metri) verso est, cioè più vicino all’Italia.
Seidelmann e gli altri scienziati dell’Osservatorio Navale degli Stati Uniti, della National Geospatial-Intelligence Agency e della società americana Analytical Graphics, al termine di complicati calcoli basati sui dati raccolti dai satelliti, hanno sottolineato la necessità un leggero spostamento del meridiano di Greenwich.
Oggi infatti i satelliti, in particolare quelli del sistema Gps, misurano la gravità dallo spazio con una ideale linea diretta verso il centro della Terra, superando l’influenza dovuta da rocce o presenza di montagne che alterano la misurazione locale della gravità. Sembrerebbe dunque che i metodi tradizionali per misurare la longitudine risentano delle condizioni locali del terreno e delle variazioni dell’attrazione gravitazionale; il metodo Gps, invece, non è influenzato dagli effetti gravitazionali perché dallo spazio taglia in linea retta la Terra fino al centro.
«I meridiani dipendono dalla direzione della verticale – osserva Seidelmann – la quale a sua volta dipende dalla gravità e dal metodo di osservazione. La distanza e la direzione della discrepanza di 102 metri è confermata dai modelli gravitazionali».
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