Quart’ultima giornata di gare ai Mondiali di Atletica di Pechino. Commentando la propria uscita di scena e quella di quasi tutti gli altri azzurri, la nostra martellista Salis ha detto: “Siamo a un Mondiale e la competizione si fa sempre più serrata anche con Paesi emergenti che ora battagliano ad alto livello” . Il che è giusto ma anche lapalissiano: chiunque acceda a un Mondiale deve avere gli ‘attributi’ ai massimi livelli (oppure essere dopato, come pare stia facendo qualche furbetto tra i fantastici atleti kenyoti, effettivamente troppo fantastici qui a Pechino…).
Il punto, invece, è che qui gli Azzurri, oltre ad aver patito troppi acciacchi (ma che razza di preparazione hanno svolto?), hanno mancato di mordente, diciamo di furia agonistica, così che l’Italia, ben lontana da quei “paesi emergenti”, sembra essere piuttosto un “paese affondante” (e speriamo solo in senso sportivo). Né la veronese Gloria Hooper, velocista di colore molto promettente, ha ribaltato la situazione, non essendo riuscita a qualificarsi per la finale dei 200 metri donne (in programma domani).
Oggi comunque dobbiamo tutti parlare della super-sfida svolta sui 200 m. tra Bolt e Gatlin, ovvero tra lo scanzonato gigante giamaicano che mima il fulmine rivolto a Zeus, ed il compatto americano dagli occhi tristi e un po’ arrabbiati, che mima la rottura delle catene del ghetto. Uno scontro, prima che tra due titani sportivi, tra due opposte filosofie di vita: quella di uno che ha vinto e stravinto tutto, e quella di un altro grandissimo che però non ha mai avuto il favore degli Dei. Ebbene, indovinate un po’ chi ha vinto? Ma naturalmente Bolt!!!! Stellare, imprendibile, specialmente nel rettilineo finale, con Gatlin che affannava sempre un passo indietro e Bolt, invece, che giungeva al traguardo addirittura rilassato, fermando il crono a 19’,56’’. Clamorosi e pittoreschi anche i fuori programma del dopo gara, durante i soliti, infiniti giri di campo fatti per festeggiare e ringraziare i suoi tifosi, quando Bolt ad un tratto è stato letteralmente investito da un goffo cameramen su due ruote, oppure quando lui e Gatlin, subito dopo la corsa, si sono buttati esausti su due seggioline vicine, di fronte a decine di fotografi impazziti, come se fossero due ‘vecchietti’ al bar. E tra l’altro i più vecchi, nella batteria di questa finale, i due lo erano davvero, oggi. E comunque questi due ‘vecchi’ fulminei si rivedranno in pista a Rio tra meno di un anno.
Per il resto, segnaliamo la bellissima vittoria dell’americana Allyson Felix nei 400m, che ha restituito un po’ di sorriso agli USA e che avrà reso particolarmente felice la famiglia Obama (visto che la graziosa atleta è amica della first lady Michelle), oltre ad aver ‘vendicato’ il secondo posto di ieri del connazionale maschio Merritt sulla medesima distanza. Poi ancora America, con l’oro nel salto triplo allo statunitense Taylor, che è volato a un favoloso 18,21 metri, seconda misura di sempre nella specialità. E poi Polonia, con la splendida vittoria della Wlodarczik nel lancio del martello, con uno spettacolare getto oltre gli ottanta metri (80,85 per la precisione), anche qui quasi record del mondo.