Per due giorni, al Teatro Nuovo di Napoli, si presenta, in prima mondiale “Spam”, che sancisce il ritorno alla scrittura dopo due anni del drammaturgo argentino Rafael Spregelburd, qui anche alla regia, interpretato da Lorenzo Gleijeses e Alessandro Olla. Leggendo l’opuscolo informativo, qui più che mai utile, s’intuisce che tutto ruota intorno ad una mail di “spam” non cestinata a cui il protagonista risponde. Si ritroverà con in banca un’ingente somma di denaro da cui scaturiranno una serie di intrighi ambientati sull’isola di Malta dove l’ignaro si rifugia. A conti fatti, però, ci si ritrova con un’infinità di argomenti (compresi il naufragio del Giglio, gli Ebaliti e le bambole di fabbricazione cinese) che non vengono mai sviluppati per cui tutto rimane in superficie senza mai decollare. Un balbettìo senza scopo (per citare una battuta del testo), molti spettatori dormono, altrettanti abbandonano anche con veemenza la sala. I pochi rimasti cercano di capire, cosa non ci è dato sapere. Viene da pensare che una pièce di più di 1h30 senza nulla da dire potrebbe, a buon diritto, essere considerata un sequestro di persona legalizzato e che l’intero spettacolo sia una spam.
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