Dal 22 al 31gennaio al Teatro Vascello è in scena “Il ballo” ideato e interpretato da Sonia Bergamasco è la storia di una giovane ragazza, Antoinette Kampf, che vive con i suoi genitori in un lussuoso appartamento di Parigi. Non è sempre stato così, il padre ha dovuto lavorare sodo per accumulare una fortuna. La sua determinazione e mancanza di scrupoli lo ha portato al successo. La ragazzina ha quattordici anni. Ha un rapporto difficile con la madre, Rosine, che a sua volta ha avuto un passato piuttosto burrascoso, è altrettanto determinata a farsi accettare dall’alta società parigina. A questo scopo invitano tutte persone di un ceto sociale alto ad un grande ballo che si terrà nella loro nuova casa, in occasione di una ricorrenza. Spendono liberamente per procurare ai propri ospiti cibi raffinati, champagne, un’orchestra per la musica della serata. Si prevede un ballo in grande stile. La figlia è al settimo cielo ma, la madre non ha alcuna intenzione di lasciarla andare al ballo, anzi, le toglie anche la sua stanza, che verrà adibita a bar, e la confina nello sgabuzzino. Vengono stampati e inviati (dovrebbe portarli proprio Antoinette), centinaia di inviti. Che la ragazzina getta nella Senna, vendicandosi in questo modo del tradimento della madre, degli intrighi della governante Betty e della rozzezza del padre. Tutti gli inviti finiscono in acqua, tranne uno: quello della sua maestra di pianoforte, che sarà infatti l’unica a presentarsi la sera del ballo.
Qui l’autrice reinterpreta la fiaba di Cenerentola attraverso il rapporto tra una madre egoista e ambiziosa, Rosine e la figlia adolescente Antoinette. Queste pagine, acute e penetranti, raccontano la storia di una piccola crudeltà sviscerando un tema doloroso venato di una corrente sotterranea di tenerezza. Una Sonia Bergamasco acuta, intensa, viva, passionale che riesce a spaziare sui cinque personaggi in un modo assolutamente eccezionale. Nata a Milano dove si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi, e in recitazione alla Scuola del Piccolo Teatro diretta da Giorgio Strehler, ha debuttato nell’Arlecchino dei giovani diretto da Strehler. Ha lavorato con Massimo Castri, Glauco Mauri, Theodoros Terzopoulos. E’ stata la Fatina dell’edizione teatrale e televisiva del Pinocchio di Carmelo Bene. Quindi stiamo parlando di un’ artista che ha una formazione alle spalle di cui poche attrici possono goderne e in questo spettacolo, con questo stesto, l’ attrice ha superato se stessa. Non solo uno studio sul testo, ma anche sul corpo come mezzo espressivo e sulla voce, cambiando con piccole modulazioni uno status o il personaggio stesso. Complimenti!