Il Sole sta raggiungendo l’attività minima del suo ciclo degli 11 anni, dunque è ad un passo dal suo ‘letargo ciclico’. “Le osservazioni indicano che il Sole si sta avviando verso il minimo, perché è aumentata, in numero e in durata, la serie di giorni privi di macchie” ha dichiarato all’ANSA Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’università sempre di Trieste.
Si nota infatti una sempre più rara attività sulla fotosfera (ossia la superficie apparente del Sole), che tuttavia, secondo il fisico solare, non porta ancora a tutte le condizioni per poter affermare che la fase di minimo sia iniziata in modo compiuto, essa si potrebbe verificare anche nel 2019, saranno le prossime osservazioni a chiarirlo. Precisamente, infatti, si potrà dire che il Sole è entrato nella sua fase di attività minima quando il periodo senza macchie sarà molto più lungo (il minimo precedente è stato caratterizzato da più di 800 giorni consecutivi). Tra le conseguenze del minimo solare ci sarà anche “la riorganizzazione del campo magnetico generale del Sole”.
Si segnala tuttavia che letargo non vuol dire completa calma per il Sole: in questa fase si formano “estesi e persistenti buchi coronali” (ossia regioni che sembrano più scure perché emettono meno raggi X e ultravioletti e che sono capaci si scagliare nello spazio raffiche di vento solare, cioè il flusso di particelle emesse dal Sole). Ricordiamo che quando questo vento solare colpisce la Terra può innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e modifiche nella fascia dell’atmosfera chiamata ionosfera che influenzeranno la propagazione delle onde radio.