Debutta in prima nazionale al teatro Bellini lo spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate” da William Shakespeare con la traduzione di Massimiliano Palmese per la regia di Michele Schiano di Cola. Il lavoro è una produzione Cantiere Teatrale Flegreo – EnArt e il Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo C.A.S.A. ed è nato durante un anno di laboratori diretti dal regista il cui fulcro è stata l’indagine di alcuni capolavori di Shakespeare.
Il Sogno di una notte di mezza estate – dice Schiano Di Cola – è un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Un gioco, a volte divertente a volte crudele, di specchi e di scatole cinesi che rivelano quanto la vita degli uomini sia soggetta a mutamenti inspiegabili e come il meccanismo del “teatro nel teatro” riveli la verità più profonda della vita. Gli uomini si affannano in un folle girotondo e nel frattempo le fate si burlano di loro per soddisfare i propri capricci: il dissidio tra Oberon e Titania, infatti, sconvolge la natura e le stagioni, mentre un magico fiore rompe le dinamiche degli innamorati che si scambiano ruoli e amanti.
Molo interessante l’idea che anima il Cantiere Teatrale Flegreo – En Art che nasce dalla osservazione della mancanza di una proposta culturale variegata e continuativa, l’assenza di un teatro, di un luogo di incontro e di scambio culturale, influiscono negativamente sulla qualità della vita ma anche sull’economia dei Campi Flegrei che potrebbe invece rafforzarsi grazie ad una diversa valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico e paesaggistico e all’incremento del turismo culturale. Questo vuoto caratterizza l’esistenza della Terza Generazione, ovvero la generazione di quei giovani che hanno perduto il contatto con le proprie radici e si muovono tra mancanza e desiderio. Il Cantiere Teatrale Flegreo – En Art, mira alla creazione di una realtà territoriale di respiro internazionale nella quale confluiscano artisti e professionisti delle differenti arti sceniche, con l’intento di arricchire la società civile e promuovere la cultura in tutte le sue espressioni, garantirne l’accessibilità, la fruizione, la crescita e lo sviluppo.
C’è un legame profondissimo – continua il regista – tra il multiforme e ambiguo mondo raccontato da Shakespeare e la caleidoscopica realtà napoletana; Realtà in cui il confine tra vita e morte è così labile: è innegabile che Napoli parli con i propri morti, anche solo per chiedere i numeri del lotto!
Questo lavoro è frutto di diverse sinergie e scambi e mostra già la sua “anima vulcanica”; tutta la Compagnia del Sogno è stata ospite, in residenza artistica per la fase finale delle prove, a Cosenza presso il Polifunzionale dei Bocs Art ed il Teatro Alfonso Rendano, in virtù della rete tra il Festival delle Invasioni/Confluenze 2018 e C.A.S.A. srl. Lo spettacolo, dopo il debutto al Napoli Teatro Festival Italia 2018, sarà restituito alla città di Cosenza il 13 luglio 2018 con una rappresentazione durante il Festival delle Invasioni/Confluenze, e a dicembre sarà in tournée in Puglia grazie al Teatro Kismet/Tric Teatri di Bari.
In scena ci sono: Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Clio Cipolletta, Adriano Falivene, Rocco Giordano, Irene Grasso, Pako Ioffredo, Nuvoletta Lucarelli, Cecilia Lupoli, Davide Mazzella. Le musiche sono di Flo.