La Mostra “[S]oggetti migranti: dietro le cose le parole” è stata prorogata fino al 16 giugno 2013 ed è visitabile al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma, Piazza Guglielmo Marconi 14 negli orari di apertura dello stesso.
Rappresenta l’evento conclusivo del progetto europeo dal titolo “READ-ME 2 – Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d’Ethnographie”, realizzato dal Museo Pigorini, con il Musée royal de l’Afrique centrale di Tervuren (Bruxelles), il Musée du quai Branly di Parigi, il Museum für Völkerkunde di Vienna ed in collaborazione con le associazioni della diaspora di Italia, Belgio, Francia e Austria.
Il progetto ha preso il via nell’aprile 2012 con l’apertura di un “cantiere partecipativo” accessibile al pubblico, che si è arricchito nel tempo di nuove opere artistiche, oggetti ed eventi collaterali. Si è concluso il 20 settembre 2012 con la presentazione dei risultati della progettazione.
Lo scopo del progetto è quello di rendere vivo, parlante e contemporaneo il patrimonio del museo rispondendo al quesito “cos’è l’oggetto senza storia”: tutti gli oggetti, quelli della nostra quotidianità, proprio come gli esseri umani, sono immobili e quindi viaggiano e a volte cambiano di funzioni. Vengono donati, venduti o scambiati “pro-vengono da un luogo e migrano in un altro”. Assorbono le storie di coloro i quali li manipolano e li custodiscono. Parlare dunque attraverso questa mostra di “[S]oggetti” significa cercare di ri-dare soggettività agli oggetti evitando che essi restino muti nelle vetrine cercando difornire una visione che superi la dicotomia tra “noi” e “loro” che ha caratterizzato la rappresentazione occidentale dell’altro, ossia dello straniero.