Cinzia TH Torrini, regista e sceneggiatrice italiana, oltre ad essere ospite alla sesta edizione del Social Wolrld Film Festival, la regista e sceneggiatrice italiana ricopre anche il ruolo di Presidente della “giuria qualità cortometraggi”. Sulle opere in concorso nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema Sociale (in programma fino al 30 luglio) la Torrini dice: «Ho accettato di ricoprire il ruolo di presidente di giuria perché credo molto nel lavoro delle nuove generazioni e soprattutto perché mi piace capire quali siano le loro idee, il loro modo di concepire l’arte del cinema. Una buona opera cinematografica che si rispetti deve contenere un messaggio, anche se nascosto, in grado di suscitare delle forti emozioni, deve essere di grande appeal. Il cinema è un grande mezzo fondamentale per veicolare messaggi». In tutti i suoi lavori, infatti, si può cogliere un messaggio legato a delle tematiche, alcune più comuni altre meno. In “Sorelle”, ultima fiction diretta dalla Torrini, scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, tra le tematiche adottate troviamo anche quella dell’adozione e quella del femminicidio. «Un buon prodotto filmico – continua la regista – deve offrire degli spunti di riflessione, essere anche argomento di dibattito».
Sui corti in concorso alla sesta edizione del festival del cinema di Vico Equense, la regista in qualità di presidente non è del tutto soddisfatta. «Il corto è molto diverso dal racconto lungo, quindi per essere un buon lavoro deve essere essenziale, deve colpire e passare il messaggio, ma allo stesso tempo deve essere fatto bene. Quelli che ho visto rappresentano solo alcune delle cose che ho appena elencato. Alcuni raccontano semplicemente delle belle storie, altri magari sono dei bei lavori ma con delle storie che non sono rilevanti. Sarà una bella lotta individuare i vincitori ed assegnare i rispettivi riconoscimenti».
Cinzia TH Torrini, classe 1954, che dal 1976 al 1980 ha frequentato l’Accademia di Cinematografia (la Hochschule fuer Film und Fernsehen) di Monaco di Baviera, debuttando alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1982 con il film “Giocare d’azzardo” con Piera Degli Esposti e Renzo Montagnani. Inizia il suo percorso artistico realizzando diverse progetti filmici e ricevendo svariati riconoscimenti per il suo operato. Definita da molti la regista che trasforma le storie in share, la regista toscana riesce a scrivere e dirigere film che hanno un impatto straordinario con il pubblico. Nonostante la sua carriera si sia forgiata sulle tecniche basilari della cinematografia, non ritiene sbagliato l’uso del telefonino da parte dei ragazzi come approccio alla settima arte. «Quando ho frequentato l’accademia di cinema in Germania, non esistevano ancora le telecamere, quindi per sostenere i vari esami, raccontando ugualmente una storia che raggruppasse tutti i canoni cinematografici, lo si faceva tramite la fotografia. Quindi l’uso che i giovani di oggi hanno dei telefonini, non è assolutamente sbagliato. Certo, ci sono delle regole da rispettare, in fase di ripresa, di montaggio, ma a volte è giusto anche non badare e rispettare tali regole, ma essere innovativi. Secondo me vince chi ha la forza di raccontare qualcosa di nuovo, di originale, di bello e allo stesso tempo emozionante».
Protagoniste dei suoi ultimi lavori, le donne forti, coraggiose, donne che si ritrovano ad affrontare dei cambiamenti, delle rinascite, donne al centro di storie in cui i sentimenti e le emozioni sono alla base di tutto. L’ultimo suo lavoro per la televisione Sorelle” è campione di incassi, ma proprio sul suo sequel la Torrini dice: «Non ci sarà un seguito. “Sorelle” come “Un’altra vita” non avrà un sequel poiché è vista dai suo sceneggiatori come una serie che ha un racconto che si sviluppa in sei puntate». Ben presto arriverà su Raiuno un nuovo progetto diretto da Cinzia TH Torrini. «Sto lavorando da un po’ di anni ad una nuova fiction sul mondo degli artigiani, ma come ogni progetto che si rispetti, richiede il suo tempo per realizzarlo».