Si intitola “Lasciarmi andare” il singolo che apre una nuova fase solista nella carriera di Silvia Mezzanotte. Il brano farà parte del nuovo progetto discografico “5.0” in uscita a fine anno. Una carriera costellata di successi e riconoscimenti: Silvia Mezzanotte, dal 1999 al 2016, è stata la voce femminile degli indimenticabili Matia Bazar, un lungo viaggio fatto di emozioni e tanta musica. Nel 2000, insieme alla band, partecipa alla 49esima edizione del Festival della Canzone Italiana con il brano “Brivido caldo”, che si piazza all’ottavo posto. La stessa formazione ritorna all’Ariston l’anno successivo salendo sul podio, al terzo posto, con “Questa nostra grande storia d’amore”. Il 2002 è l’anno della consacrazione: con il brano “Messaggio d’amore” i Matia Bazar vincono il Festival di Sanremo e partono per un tour internazionale, dal quale viene realizzato “Messaggi dal vivo”, il primo album live del gruppo. Silvia, scalda con la sua voce i più grandi successi del passato e del presente dei Matia da “Cavallo bianco” a “Ti sento” da “Brivido caldo” a “Vacanze romane”, da “Solo tu” e “Messaggio d’amore”. Adesso torna sulle scene musicali con un nuovo brano e un disco tutto da scoprire.
In quale momento della sua vita è nata ‘Lasciarmi andare?
«Nel momento giusto, direi, quello nel quale ho potuto cogliere al volo l’occasione per rinascere anche discograficamente grazie ad Antonio Salvati, patron della Rosso Al Tramonto, e ai giovani producer Chicco Palmosi e Sabatino Salvati, che mi hanno seguita e guidata verso scelte artistiche di rinnovamento e personalità».
5.0 cosa rappresenta?
«5.0 è il titolo del mio nuovo album di inediti che piano piano prende forma, e che parlerà di me a tutto tondo: considero la consapevolezza raggiunta fin qui la mia vera forza propulsiva, capace di trasformare i miei primi 50 anni nella visione di me più moderna e aggiornata (e anche più autoironica e divertente) : ecco perché ho trasformato questo numero , il 50 in 5.0».
Un bilancio di questa lunga carriera?
«Avevo 4 in matematica, coi bilanci ho un po’ di problemi. Sono sempre orientata al presente e al futuro… anche se nulla del mio passato è andato perduto…».
Che ricordi porta con sè dei Matia Bazar?
«Bellissimi ricordi. Un’esperienza umana e artistica di grande crescita. Una amicizia solida, quella con Giancarlo Golzi, che va oltre la sua stessa scomparsa… una vera università nella quale con i miei compagni di viaggio, Giancarlo Piero e Fabio ci siamo davvero mischiati l’anima».
Dopo la morte di Giancarlo Golzi è stata dura ricomiciare?
«La sua scomparsa mi ha segnato tanto. È stato un trauma. Giancarlo lo porterò sempre nel mio cuore».
Un desiderio che non ha ancora realizzato?
«Sono ancora tanti. In questo momento me ne viene in mente uno molto divertente: essere imitata da Virginia Raffaele!! Ma per ora mi preoccupo di realizzare questo disco, che va curato e atteso come un bambino!».
Si vedrebbe nelle vesti di vocal coach in un talent?
«Mi vedrei volentieri se il mio ruolo fosse realmente solo quello di vocal coach. L’idea di affrontare le eliminazioni con i partecipanti mi destabilizza. Anche quando vengo invitata nella giuria di un concorso soffro. Sono nata per aiutare ad andare avanti, dire un no, anche se in modo costruttivo mi dispiace sempre, anche perché rivedo tutto il mio percorso nei giovani che si avvicinano a questo mondo».